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F1: il titolo di Vettel irregolare?

L'iridato Vettel
L'iridato Vettel

Il terzo titolo mondiale di Sebastian Vettel a rischio? Staremo a vedere. Per il momento c’è un caso, che monta di ora in ora, e che riguarda un sorpasso che il neocampione del mondo di F1 avrebbe compiuto, in regime di bandiere gialle, al 4° giro del rocambolesco GP del Brasile. La Ferrari non ha presentato immediatamente ricorso; e la FIA ha tempo fino a domani per aprire la questione: se lo farà, a Vettel potrebbe venire comminata una penalizzazione di 20 secondi: quanto basta per incoronare Fernando Alonso campione del mondo 2012. La questione da ieri impazza sul Web, e viene ripetuta come un mantra di ora in ora, soprattutto da parte della tifoseria spagnola: nonostante la strenua esistenza di un Fernando Alonso prima guida di una Ferrari in evidente inferiorità, che ha messo il 110% per terminare la stagione 2012 di F1 a un solo punto da Vettel, gli aficionados del campione di Oviedo non ci stanno. E chiedono a gran voce che l’episodio Vettel – Vergne venga rivisto. E, possibilmente, che il tedesco venga sanzionato. Che gli vengano affibbiati i 20″ di penalità per chi supera un altro pilota mentre c’erano le bandiere gialle in pista. E che, quindi, il titolo Piloti della F1 2012 venga assegnato a tavolino ad Alonso. Ma cosa è successo esattamente? Ricostruiamo la vicenda più nel dettaglio. E’ il 4° giro. Sebastian Vettel, ripartito in ultima posizione già subito dopo il “via” della gara a causa di un urto subito da Bruno Senna, ha già iniziato la sua rimonta e si trova in 18° posizione.  Al momento di transitare sulla “S Senna”, i Led gialli sul pannello strumenti della RB di Vettel si illuminano: significa che su quel tratto di pista i commissari agitano le bandiere gialle. Dunque: non si può superare (lo indicano le norme FIA). Quasi nello stesso momento in cui le luci gialle di bordo si spengono, da lontano – secondo quanto si può intuire dai video sul Web che indicano l’episodio – sembra che sulla sinistra dello schermo sia presente una bandiera verde. Ma quel “quasi” è la chiave della vicenda: i video indicherebbero che Vettel, in quel momento, avrebbe superato la Toro Rosso di Eric Vergne ancora in regime di bandiera gialla. Manovra irregolare? Vettel andava sanzionato subito? In realtà, nelle ultime ore proprio quella che sembra essere una “bandiera” verde a bordo pista (il pannello luminoso) metterebbe tutti d’accordo. Il condizionale è d’obbligo, perché resterebbe da vedere se davvero si sia verificata una discrepanza di pochi centesimi di secondo fra la bandiera verde ricevuta da Vettel (che quindi legittimerebbe il sorpasso su Vergne) e le luci gialle sul cruscotto della sua Red Bull, che come in tutte le monoposto di F1 si spengono in contemporanea con il pannello luminoso a bordo pista. Viene facile immaginare che, sulla scia di quanto accaduto, e con l’amarezza di avere perso il Titolo Piloti 2012 per un solo punto, Ferrari abbia pensato di presentare ricorso ai commissari sportivi, che trasferirebbe le sorti della massima Formula dai campi di gara alle pandette degli avvocati. Un colpo di coda della stagione 2012 che, tuttavia, sembra non potersi attuare. Lo indica l’art. 174 del Codice sportivo internazionale FIA, valido per tutte le competizioni organizzate sotto l’egida della Federazione: “Qualsiasi reclamo contro errori o irregolarità ravvisati in una competizione e che riguardi non conformità dei veicoli ai Regolamenti o la classifica di gara vanno presentate entro 30 minuti dalla pubblicazione ufficiale dei risultati, salvo circostanze giudicate fisicamente impossibili dal Collegio dei Commissari sportivi”. Questa norma aveva già trovato applicazione nel 2007 (curiosamente in occasione del GP del Brasile), all’epoca del ricorso sollevato da McLaren contro il mancato sanzionamento ai danni di Williams e BMW “pescate” con benzine irregolari. La Ferrari, quindi, avrebbe dovuto presentare ricorso subito. Perché non l’ha fatto? Questo rimane un interrogativo. E apre la strada a un secondo possibile strascico (sempre che la vicenda abbia un seguito), ovvero l’apertura del “caso” da parte della FIA, che ha tempo fino al 30 novembre: “Se emerge un nuovo elemento sul quale non sia stato espresso un giudizio da parte dei Giudici di gara, gli stessi, o altri incaricati FIA, devono incontrarsi in una data stabilita, convocare le parti interessate per raccogliere deposizioni e formulare un giudizio in base ai fatti esposti”, indica l’art. 179 bis. A questo punto, non resta che attendere le prossime ore.