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Presentate le modifiche ufficiali al regolamento Superbike

Il logo del Campionato Mondiale di Superbike
Il logo del Campionato Mondiale di Superbike

La Superbike continua a stupire, sia in pista che fuori. Già era sembrato molto anommalo il fatto che la presentazione del calendario ufficiale fosse avvenuta dopo il primo round a Philip Island. Ora, con avvicinarsi del secondo round (il 14 aprile ad Aragon), la FIM e la Dorna hanno ufficializzato alcune modifiche al regolamento dei campionati Superbike, Superstock 1000 e Supersport. Le novità cominciano subito con la partenza delle gare. Si specifica che, qualunque pilota anticipi la partenza o non si presenti volontariamente sulla sua casella in griglia, sarà penalizzato con un ride through, segnalato al relativo team entro quattro giri dal via. Inoltre, la safety car, dopo la partenza delle moto, dovrà seguire i piloti durante tutto il primo giro, con la facoltà di superare quelli più lenti. In questo modo ci sarà la fine delle strategie di cambi gomme all’ultimo secondo partendo dalla pit lane. Un altro argomento che aveva già fatto discutere abbondantemente sono i pit stop. Ora, anche questo punto è stato definito dalla FIM: è stato eliminato il numero massimo di tre meccanici preposti all’intervento sulla moto (cambio gomme, regolazioni, ecc.), si potranno però utilizzare solo due attrezzi pneumatici o elettrici contemporaneamente (i cavalletti dovranno essere azionati a mano). Si specifica poi che i piloti dovranno fermarsi esattamente davanti al proprio box, spegnere il motore e scendere dalla moto. Resta vietato il rifornimento. Il tutto sotto l’attenta analisi di un commissario: chi trasgredirà sarà punito con un ride through. La Federazione non vuole lasciare nulla al caso e, quindi, dà delle precise direttive anche sulla singola procedura del cambio gomme: a loro sostituzione dovrà avvenire in non meno di 30 secondi, sommato al tempo di percorrenza della pit lane in entrata ed uscita. Cronometristi ufficiali saranno deputati alla rilevazione dei tempi e, in caso di tempo inferiore, il pilota sarà penalizzato con un ride through. Altre due importanti novità rigurdano le bandiere e le sospensioni. Per quanto riguarda le bandiere, la bandiera bianca, esposta dai commissari su diretta segnalazione della Direzione di Gara, ove esposta, segnalerà che la pista è bagnata. In caso di interruzione della gara, segnalata con bandiere rosse, queste saranno esposte sul traguardo e in ogni postazione dei commissari sul circuito, congiuntamente alle segnalazioni luminose. I piloti saranno quindi obbligati a rientrare ai box e la classifica sarà stilata sulla base dell’ultimo giro prima dell’esposizione delle bandiere, comprendendo solo i piloti ancora attivamente coinvolti nella corsa. I piloti, dall’istante in cui verrà esposta la segnalazione di gara interrotta, avranno a disposizione cinque minuti per rientrare in pit lane, o in sella alla moto o spingendola. Allo scadere del tempo, in caso di mancato rientro ai box, i piloti non saranno classificati. Dal punto di vista tecnico, la Federazione ha rivisto la parte di regolamento riguardante le sospensioni: la forcella potrà sempre essere modificata nei suoi componenti interni, come molle e spessori, ma non sarà possibile installare prototipi o componenti aftermarket di tipo elettronico, a meno che non siano già omologate sul modello di serie (e in questo, la Ducati Panigale e la BMW S1000RR HP4 partono avvantaggiate). I team dovranno garantire la completa sicurezza di tale tecnologia elettronica anche in caso di guasti. Il monoammortizzatore potrà essere sostituito con un’unità più performante, mantenendo gli stessi attacchi a telaio e forcellone, oppure potrà essere modificato. Così come per la forcella, sono vietati gli “innesti” elettronici, se non previsti sul modello di serie.