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Farmaci e guida: un binomio rischioso

Oltre all’eccesso di velocità, distrazioni dovute a colpi di sonno, violazioni e infrazioni evidenti delle norme stradali scritte e di buon senso e all’alcol (di cui approfondiremo sinteticamente più avanti), c’è un’altra grossa ombra dietro agli incidenti stradali: l’assunzione di psicofarmaci e a rendere ancora più inquietante questa problematica è la mancata consapevolezza di ciò, in quanto nessuno di noi sa quanti sinistri stradali siano imputabili a questa causa. Ed è proprio qui che risiede il grande errore, il non riuscire a comprendere che spesso gran parte delle infrazioni citate in precedenza sono originate da una condizione psicofisica non ottimale del conducente della vettura. I medicinali più a rischio e dunque sotto la lente di ingrandimento sono gli ansiolitici, il cui consumo è aumentato anche per via della crisi economica che mette in agitazione tantissimi guidatori anche nel momento in cui si mettono al volante. Risulta dunque utile considerare e ricordare alcuni suggerimenti e raccomandazioni per chi dovesse ricorrere all’uso di questi medicinali.

Innanzitutto rivolgersi a uno specialista: è suo compito stabilire modi,tempi e usi dei medicinali, e cosa più importante se può essere assunto prima della guida. Importantissima è la capacità di saper ascoltare il proprio organismo e riuscire a riconoscere gli effetti collaterali secondari (come sonnolenza e stanchezza) e le condizioni nei quali essi si manifestano, in modo da poter capire in modo autonomo se è il caso o meno di mettersi a guidare. Inoltre non bisogna mai commettere l’ingenuità di generalizzare i sintomi o i mancati sintomi; ad esempio un farmaco non ha mai dato nessuna controindicazione in un anno di assunzione, ma può succedere che queste emergano proprio il giorno che si deve guidare, e ciò va tenuto sempre a mente. In caso di importanza fondamentale dell’ansiolitico, che ne implica un’ assunzione costante, è consigliabile che questa avvenga la sera prima di andare a dormire, questo può quantomeno diluire l’effetto del medicinale rendendolo meno invasivo il giorno dopo. Ultima considerazione ma non meno importante: avere l’onestà sia con sè stessi che con il medico curante di riconoscere se non si è in grado e saper rinunciare alla guida, preservando così l’incolumità propria e degli altri utenti della strada.

Come promesso a inizio articolo, una sottolineatura sull’assunzione di alcol: il cocktail ansiolitci più bevanda alcolica può essere pericolosissimo in quanto anche solo un bicchiere di vino dopo aver ingerito il farmaco ne amplifica in maniera esponenziale gli effetti. Da ciò ne deriva un ulteriore peggioramento delle condizioni psicofisiche ma anche problemi respiratori che possono degenerare in aritmia cardiaca e collasso.