Iniziamo con l’ 11 giugno 1955. Esattamente 60 anni fa, durante la 24 Ore di Le Mans si consumò una delle più grandi tragedie che il mondo del motorsport ricordi: la Mercedes del pilota francese Pierre Levegh colpì un’altra vettura, andando a sbattere contro le barriere. L’impatto fu devastante: la vettura si spezzò in due tronconi, uno volò verso la tribuna assieme ad un’infinità di schegge ed altre parti di auto.
Il risultato fu una carneficina: 83 morti ed oltre 100 feriti.
Gli organizzatori, allora, ecisero di non fermare la gara per evitare che gli spettatori, durante il deflusso dal circuito, rallentasse la viabilità con il conseguente rallentamento dei soccorsi.
14 giugno 1969: la trentasettesima edizione della 24 Ore di Le Mans fu anticipata di due ore per via della concomitanza dell’orario con l’apertura dei seggi per il ballottaggio delle elezioni presidenziali.
Questa gara fu storica perchè Jacky Ickx dimostrò a tutti che il vecchio sistema di partenza delle gare di durata era totalmente sbagliato. Le precedenti procedure consistevano nel postegiare le vetture nella pit lane, nella parte opposta ai box, e attendere lo sparo per attraversare la pit lane, salire in macchina, allacciare la cintura, mettere in moto e partire.
Ma il pilota belga capì che era troppo rischioso, quindi, dopo aver consigliato in conferenza stampa di cambiare le procedure di partenza, attraversò la pit lane in tutta calma, allacciò bene la cintura, mise in moto la sua Ford GT40 ed andò a vincere la gara.
Proprio durante il primo giro, morì il britannico John Woolfe, a causa di un durissimo schianto nel tratto della Maison Blanche. La causa del suo decesso fu dovuta al fatto che non si fosse preoccupato di allacciarsi correttamente le cinture di sicurezza, dimostrando così che Ickx aveva ragione.
15 giugno 2014: al termine della gara endurance per eccellenza, quella che tutti i piloti vorrebbero correre almeno una volta nella vita, quella che da bambino vuoi affrontare solo perchè pensi che 24 ore non sono poi così tante, quella che spinge uomini e mezzi oltre i propri limiti per rincorrere una vittoria che vale un anno di sacrifici, quella gara che ti fa entrare nella storia, Tom Kristensen, che non fa parte della storia della 24 Ore di Le Mans, ma è la storia di questa competizione, annuncia ufficialmente il ritiro.
A me (ma questo poco importa) si è spezzato il cuore quando ho realizzato che non avrei visto più il danese a bordo di un’Audi messa a punto dal team Joest.
Tom, che ha conquistato il suo ultimo successo nel 2013, ha vinto ben 9 volte la 24 Ore di Le Mans, vincendone addirittura 6 consecutive tra il 2000 ed il 2005, cinque con Audi ed una con Bentley.
Per comprendere la grandezza di Kristensen, basta pensare che il pilota che lo segue nel palmares della 24 Ore di Le Mans è Jacky Ickx, con 6 successi. Il terzo gradino del podio di questa classifica, è occupato dal nostro Emanuele Pirro a pari merito con Frank Biela e Derek Bell, che vantano 5 successi.
Detto delle edizioni passate e dei grandi campioni che hanno preso parte a questa meravigliosa competizione, qui trovate orari e reti di trasmissione dell’edizione 2015 della 24 Ore di Le Mans.