La prima sessione di qualifiche di questa edizione della 24 Ore di Le Mans, ha visto saldamente al comando, come era da aspettarsi, la Toyota TS040 Hybrid dell’equipaggio Davidson/Lapierre/Buemi, che hanno chiuso il miglior giro con il tempo di 3’23″652.
Ovviamente, prendiamo come riferimento i test di due settimane fa e vediamo come la Toyota sembri più lenta di mezzo secondo rispetto al tempo fatto segnare in quell’occasione. Magari i piloti non si sono espressi al massimo, oppure sulla Toyota è stato cambiato qualcosa.
Rispetto ad allora sembra anche essersi ridotto il distacco delle Audi: la R18 e-tron quattro #2 di Fassler/Lotterer/Treluyer è stata l’unica a scendere sotto al 3’24” ed ha pagato appena 324 millesimi, inserendosi in mezzo alle due Toyota, con la TS040 Hybrid #4 di Wurz/Sarrazin/Nakajima che è stata a sua volta più lenta di circa tre decimi. Anche le altre due Audi comunque non sono lontanissime in quarta e quinta piazza, con quella incidentata che ha comunque avuto la meglio su quella di Bonanomi/Jarvis/Albuquerque.
Pesante, invece, il distacco delle due Porsche: la vettura guidata dall’equipaggio Bernhard/Webber/Hartley ha ben tre secondi di ritardo dalla vettura più veloce, mentre l’altra Porsche, guidata da Dumas/Jani/Lieb ha ben cinque secondi di ritado. Un abisso.
Grazie alle deroghe concesse dall’ACO e dalla FIA, sembrano aver fatto qualche piccolo passo avanti anche le Rebellion R-One, con quella di Prost/Heidfeld/Jani che ha ridotto a 7″5 il suo distacco. Per quanto riguarda le vetture LMP2 ha invece brillato la nuovissima Ligier-Nissan della OAK Racing, che ha fatto segnare il decimo tempo assoluto con Brundle/Mardenborough/Shulzhitskiy, precedendo di poco più di un decimo la Oreca-Nissan della Murphy Prototypes (Berthon/Gonzalez/Chandhok), che è stata l’unica vettura a scendere sotto al 3’41” oltre alla loro.
Aston Martin in grande spolvero invece tra le vetture della classe GTE: la cosa curiosa è che il miglior tempo assoluto lo ha messo a referto un equipaggio della classe Am, ovvero quello composto da Poulsen/Heinemeier-Hansson/Thiim, che ha girato in 3’57″015, precedendo di pochi millesimi Ferrari 458 della AF Corse affidata a Bruni/Vilander/Fisichella.
Da segnalare il pauroso incidente di Loic Duval che, nella velocissime sequenza di curve Porsche, è praticamente decollato con la sua R18, girando su sè stesso in aria e andando a sbattere violentemente contro le barriere. Risultato: vettura disintegrata, pilota per fortuna illeso.