Home » Anche la SBK ha la sua Safety Commision

Anche la SBK ha la sua Safety Commision

Un frammento di una gara di SBK
Un frammento di una gara di SBK

Finalmente, anche i piloti della Superbike hanno avuto la loro Safety Commision. In Superbike, a differenza della MotoGP, non esisteva infatti un organo composto dai piloti che potesse riunirsi e fare le proprie proposte in termini di sicurezza. La prima riunione della neonata commissione si è già tenuta lo scorso fine settimana al Nürburgring, ed è composta da Sylvain Guintoli, Marco Melandri, Jonathan Rea, Carlos Checa e Roberto Rolfo. Si affianca così alla Safety Commission esistente e formata da Igor Eskinja (FIM Safety Officer), Gregorio Lavilla  -(WSBK Sporting Director), Giulio Bardi  (rappresentante dei team e dei piloti), Gianfranco Carloia  (WSBK Race Director) e Daniel Carrera (WSBK Championship Director). In questo modo, anche la SBK si allinea alla MotoGP, dove la Safety Commision, creata dagli italiani Rossi e Capirossi, si riunisce ogni venerdì per disuctere i problemi legati alla sicurezza di ogni tracciato. Adesso, i piloti della SBK potranno dire la sua e decidere di non gareggiare qualora le condizioni di sicurezza non dovessero essere sopra un certo standard. Ad esempio, in Germania le protezioni nella curva dove sono caduti Rea e Camier erano insufficienti; in Russia, tutti i piloti pensavano che non si dovesse correre viste le condizioni della pista, ma vista l’assenza di una commisione regolamentrare, le gare si sono dovute disputare lo stesso.