Arriva l’ inverno: calze o catene?
L’estate fa largo alla stagione fredda, e come ogni anno iniziano a riemergere i discorsi tipici di questo periodo, come ad esempio le polemiche sulle calze da neve.
Il succo della questione è che le AutoSock non sono citate nel Codice della Strada insieme alle catene da neve tradizionali e agli pneumatici invernali come prodotti antisdrucciolevoli.
In merito, il Garante della concorrenza, con la sua “Osservazione in relazione all’attività di produzione e vendita di dispositivi supplementari di aderenza per i pneumatici degli autoveicoli per la marcia stradale su neve o ghiaccio” ha citato il decreto del ministero dei Trasporti del 10 maggio 2011 il quale prevede come mezzi per confermare la conformità dei prodotti antisdrucciolevoli i seguenti: certificazione di conformità alla norma Uni 11313, per attestare la costruzione a regola d’arte dei prodotti; certificazione di conformità alla norma austriaca enorme V5117, la quale conferma che i prodotti abbiano i requisiti per il riconoscimento dei dispositivi legalmente commercializzati in altro Stato Membro; infine, i prodotti devono essere legalmente fabbricati o commercializzati in uno Stato membro dell’Unione europea, e devono garantire, anche attraverso “adeguati mezzi di attestazione”, un livello di sicurezza, di affidabilità e di informazione all’utilizzatore equivalente.
Dal momento che il prodotto possiede già la certificazione O-Norm 51211 dell’Austrian Standard Institute (un ente certificatore privato austriaco) e l’omologazione tedesca TUV2, il Tar del Lazio ha emesso una sentenza a favore di AutoSock, ma Assocatene, l’Associazione dei produttori di catene da neve di Anima/Confindustria, ha contestato il fatto che bastasse dire “La sentenza del Tar del Lazio, depositata lo scorso 28/6/2013, ha annullato una semplice nota esplicativa della Direzione generale della Motorizzazione che ha risposto alla richiesta di riconoscere che l’utilizzo di calze da neve omologate secondo la norma ON v5121 sia equivalente all’utilizzo delle catene da neve omologate secondo le uniche due normative previste dal Codice della strada, ovvero la ON v5117 e la UNI 11313” per legittimare l’uso delle calze al posto degli pneumatici invernali o delle catene, sostenendo che sia opportuno fare chiarezza nei confronti degli automobilisti che potrebbero fare uso di un prodotto che in realtà non è previsto dal Codice della Strada. Come dice Maurizio Caprino sul blog Strade sicure: “Ma adesso il problema è un altro: come si comporteranno le pattuglie dal 15 novembre, quando riprenderemo con la sarabanda dei divieti di circolazione per i mezzi non equipaggiati?” Potrebbe intervenire il ministero dell’Interno tramite la Polizia Stradale ma “Pare più probabile che al ministero decidano di fare come tante volte in passato: silenzio. E ognuno faccia come crede”.
Dal momento che il prodotto possiede già la certificazione O-Norm 51211 dell’Austrian Standard Institute (un ente certificatore privato austriaco) e l’omologazione tedesca TUV2, il Tar del Lazio ha emesso una sentenza a favore di AutoSock, ma Assocatene, l’Associazione dei produttori di catene da neve di Anima/Confindustria, ha contestato il fatto che bastasse dire “La sentenza del Tar del Lazio, depositata lo scorso 28/6/2013, ha annullato una semplice nota esplicativa della Direzione generale della Motorizzazione che ha risposto alla richiesta di riconoscere che l’utilizzo di calze da neve omologate secondo la norma ON v5121 sia equivalente all’utilizzo delle catene da neve omologate secondo le uniche due normative previste dal Codice della strada, ovvero la ON v5117 e la UNI 11313” per legittimare l’uso delle calze al posto degli pneumatici invernali o delle catene, sostenendo che sia opportuno fare chiarezza nei confronti degli automobilisti che potrebbero fare uso di un prodotto che in realtà non è previsto dal Codice della Strada. Come dice Maurizio Caprino sul blog Strade sicure: “Ma adesso il problema è un altro: come si comporteranno le pattuglie dal 15 novembre, quando riprenderemo con la sarabanda dei divieti di circolazione per i mezzi non equipaggiati?” Potrebbe intervenire il ministero dell’Interno tramite la Polizia Stradale ma “Pare più probabile che al ministero decidano di fare come tante volte in passato: silenzio. E ognuno faccia come crede”.