Autobianchi risorge dalle sue ceneri: governo procede con la confisca dei marchi storici a Stellantis | La guerra dei poveri continua
Vi ricordate delle mitiche aziende e modelli Autobianchi e Innocenti? Stiamo parlando di due simboli degli anni ’80, oggi quasi di culto, che potrebbero essere riproposti, ma questa volta non dalla Fiat, ma dai loro antagonisti cinesi.
Secondo alcuni organi di stampa, stando ai rapporti già tesi tra il governo italiano e il gruppo Stellantis si aggiunge ora un altro aspetto: il tentativo del governo Meloni di togliere al gruppo franco-italiano le testate Autobianchi e Innocenti per assegnarle a società cinesi, con la condizione di produrre le auto in Italia, non quindi da altre parti nel mondo e assemblate qui.
Autobianchi e Innocenti hanno cessato di esistere dagli anni ’90, quando furono abbandonate dalla Fiat. Ricordiamo che la prima è stata fondata nel 1955 dalla Fiat e chiusa nel ’95, mentre per l’Innocenti la sua è una storia più complicata, che ha coinvolto aziende del calibro di British Leyland, De Tomaso, Daihatsu e Chrysler, ma ha in ogni caso cessato l’attività negli anni ’90.
Ora, secondo il sito ‘Il Sole 24 Ore’, il governo italiano sta studiando la possibilità di togliere le testate Autobianchi e Innocenti al gruppo Stellantis per cederle ad aziende cinesi che costruiranno i loro nuovi modelli sul suolo italiano.
Secondo una nuova legge approvata nel nostro vicino Paese, il governo ha il diritto di procedere alla confisca dei titoli storici che “rimangano inattivi per almeno cinque anni o siano sottoposti a un processo di abolizione da parte della società proprietaria”.
Il ministero
La pubblicazione afferma che il corrispondente Ministero dello Sviluppo italiano ha presentato una richiesta per l’acquisizione dei titoli Autobianchi e Innocenti. Al momento non è noto se ne verrà fuori qualcosa, ma visti i recenti trascorsi del governo italiano con il gruppo Stellantis, sembra altamente improbabile che in questo caso specifico ci sarà “tanto fumo e niente arrosto”.
Ricordiamo che la causa della disputa tra le due parti è la produzione di automobili Fiat o Alfa Romeo al di fuori del territorio italiano, combinata con lo sforzo del governo del Paese di rafforzare la produzione locale.
La rinascita
All’inizio di quest’anno, l’Alfa Romeo è stata costretta a rinominare il suo nuovo B-SUV , dopo il suo lancio, da Milano a Junior, su richiesta del governo italiano perché è costruito in Polonia.
Che questo rappresenti una rinascita di modelli iconici come Autobianchi A112, Mini De Tommaso, Innocenti Mini e molte altre piccole icone da città che hanno solcato le strade italiane negli anni 90 portando con se molto successo e divertimento? Staremo a vedere