Terza vittoria su quattro gare per Hamilton e la Mercedes.
Il pilota anglocaraibico ha conquistato il suo trentaseiesimo successo in Formula 1 nella gara del Bahrein.
Partito dalla pole position, il pilota inglese ha subito allungato, cercando, nella parte centrale della gara, di gestire il vantaggio, prima di ricominciare a tirare nel finale, vista la pericolosità del pilota che lo inseguiva e che ha tagliato il traguardo in seconda posizione: il finlandese Kimi Raikkonen, senza dubbio eroe di giornata.
Il finlandese ha costruito la sua gara nella parte iniziale di gara quando, dopo una partenza magnifica, ha superato Rosberg e ha cercato di attaccare sempre, dimostrando di essere in grado di colmare in gara le lacune che si presentano in qualifica.
Grazie alla sua sensibilità ed alla capicità di gestire vettura e pneumatici meglio di chiunque altro, Kimi è stato messo nelle condizioni di fare paura ad Hamilton, grazie al muretto che ha cambiato la strategia del finlandese al primo pit stop.
Terzo posto per Rosberg, autore di una gara opaca e senza acuti. Dopo il sorpasso subito da Raikkonen, il tedesco si è ripreso la seconda posizione durante il valzer dei pit stop, ma non ha potuto nulla nel finale quando Raikkonen, che montava gomme più morbide, lo ha superato prendendosi la seconda posizione.
Quarto posto per Bottas, che ha sfruttato due fattori: la sosta in più fatta da Vettel per cambiare l’ala anteriore danneggiata e la sua strepitosa capacità di difendersi, visto che Vettel, nonostante l’ala mobile, non è riuscito a superarlo per conquistare la quarta posizione.
Quinta posizione per Vettel, che ha perso il secondo posto nella classifica generale.
Il tedesco si è reso colpevole di un errore che lo ha portato fuori pista, causando un danno all’ala anteriore.
La sesta posizione è andata a Daniel Ricciardo con la Red Bull Racing: l’australiano è uno dei pochi nel team di Milton Keynes che riesce a mantenere la calma in un momento molto difficile. Ha fatto appena in tempo a tagliare il traguardo che il terzo motore Renault è esploso fragorosamente, dando il via ai fuochi artificiali che avevano preparato gli organizzatori del Bahrein.
Settima posizione per Romain Grsjean, ultimo pilota a pieni giri e autore di una discreta gara.
Dietro di lui troviamo Sergio Perez che, nonostante una prestazione appena sufficiente, dimostra come la Force India abbia molto patito la scarsa disponibilità di capitali durante lo sviluppo della nuova monoposto.
Nona posizione per il russo Daniil Kvyat, che ha cercato di farsi perdonare della brutta prestazione fatta vedere in qualifica.
A chiudere la zona punti c’è Felipe Massa autore di una gara tutta in salita: il brasiliano è stato costretto a partire dalla pit lane dopo un problema in griglia. L’ex ferrarista è stato autore di una bella rimonta finché non ha rotto il fondo della sua Williams.
Appena fuori dalla zona punti Fernando Alonso, che dimostra come la McLaren Honda stia crescendo di gara in gara.
Per lo spagnolo è stata una gara molto impegnativa, visti i problemi mostrati in frenata dalla sua MP4-30.
Per contro Jenson Button non ha fatto nemmeno un giro, anche se era stato ammesso alla partenza dalla FIA, nonostante non avesse percorso un metro in qualifica. L’inglese non si è schierato con la MP4-30 su richiesta della Honda perché i problemi elettrici sulla sua power unit non sono stati risolti all’ultima accensione del motore.
Dodicesima piazza per Felipe Nasr, mentre Ericsson si è piazzato quattordicesimo.
Sicuramente Ericsson è stato autore di una prestazione magnifica, ma il suo lavoro è stato vanificato da un errore dei meccanici durante un pit stop.
In mezzo alle due Sauber si piazza Nico Hulkenberg con la seconda Force India.
Ritirati i due giovani piloti della Toro Rosso a causa di un problema ai freni.
Tutto sommato, comunque, la crescita della Ferrari è evidente, vista la facilità con cui la Rossa riesce ad insidiare la Mercedes e i piazzamenti delle vetture motorizzate con le power unit Made in Maranello.