Dacia senza freni: la 3.0 V6 biturbo da 360 CV è un mostro | È già pronta alla prova più dura
Per andare ancora oltre nella ricerca dell’essenziale, Dacia si lancia nella Dakar e nel Rally-Raid, alcuni dei circuiti di prova più impegnativi al mondo. Dacia presenta oggi Sandrider, il prototipo con cui il marchio parteciperà alla Dakar nel 2025 e al FIA World Rally-Raid Championship (W2RC).
Si ispira al Concept Manifesto, il laboratorio di idee di Dacia presentato nel 2022, e si pone come nuovo veicolo progettato appositamente per i Rally-Raid, facendo appello alle capacità sportive del Gruppo Renault e basandosi sulla rinomata esperienza di Prodrive, azienda britannica specializzata negli sport motoristici.
Fedele all’approccio Dacia, Sandrider è stato progettato per raggiungere l’essenziale degli sport motoristici: prestazioni per la vittoria. Questo prototipo punta su agilità e leggerezza e risponde alle esigenze essenziali di piloti e copiloti. Questi ultimi partecipano attivamente alla genesi di Sandrider. Prima delle numerose sessioni di test previste, hanno trasmesso la loro vasta esperienza a progettisti e ingegneri fin dalle primissime fasi di lavoro, in particolare attraverso sessioni di progettazione molto specifiche in realtà virtuale.
Concepito dai designer Dacia, lo stile punta sull’essenziale, senza fronzoli. Sono stati conservati solo i pannelli della carrozzeria assolutamente necessari, ed è stata prestata particolare attenzione all’aerodinamica. Con questo approccio incentrato sulle esigenze essenziali del pilota e del copilota, il cofano anteriore corto, ribassato e inclinato scompare dal campo visivo dell’equipaggio. L’uso della vernice antiriflesso sulla parte superiore del cruscotto ottimizza inoltre la visibilità del pilota e del copilota.
Per delineare l’abitacolo, i progettisti e gli ingegneri Dacia si sono concentrati sulle esigenze e sui limiti del pilota e del suo copilota. Il Sandrider ha un quadro strumenti modulare che consente a ciascun equipaggio di adattare l’ergonomia e la disposizione di alcuni elementi secondo le proprie preferenze. La Dakar e gli altri Rally-Raid sono senza dubbio le competizioni più dure al mondo. Per la realizzazione di Sandrider è stato quindi necessario un approccio fedele al concetto “robusto e avventuroso” di Dacia, qui portato all’estremo.
Tessuti antibatterici
Un innovativo sistema elettrico ad alta tensione manterrà tutti gli accessori di bordo alla loro potenza ottimale, anche nelle condizioni più difficili.
Guardando dentro notiamo dei sedili Sabelt, rivestiti con specifici tessuti antibatterici e regolatori di umidità . Ruote di scorta, non carenate, per facilitare la movimentazione. Allo stesso modo, l’equipaggio può accedere rapidamente agli strumenti di bordo, senza dover maneggiare una scatola. Un altro esempio: i dadi della ruota possono essere posizionati in un’area magnetica integrata nella carrozzeria in caso di foratura ed evitare così di perderli nella sabbia. Un’idea ispirata dall’esperienza di un pilota Dacia.
Un motore unico
Determinata a essere leader nella decarbonizzazione accessibile, Dacia è pienamente in linea con l’impegno degli organizzatori della Dakar e del Rally-Raid per una competizione più sostenibile nonostante un possente motore 3.0 V6 biturbo da oltre 300CV perfetti per muovere il Sandrider nelle insidie della Dakar.
Sandrider è dotato di un motore che utilizza carburante sintetico fornito da Aramco. Una soluzione semplice e accessibile per ridurre il tuo impatto ambientale. I carburanti sintetici di Aramco forniscono un prodotto a basse emissioni di carbonio compatibile con i motori odierni. La Dakar è il campo di sperimentazione ideale per questa tecnologia del marchio Dacia.