Enzo Ferrari: “Il cavallo deve tirare il carro, non spingerlo” | Quel modello non era degno di portare il nome del padre Fondatore
Enzo Ferrari e quel suo modo di essere unico. Quel modello non avrebbe dovuto portare il nome del padre fondatore dell’azienda.
Quando si dice Ferrari non sembra ci sia molto altro da aggiungere. Una delle case automobilisti che hanno la storia più prestigiosa al mondo. Un marchio che è sinonimo di lusso, di grandi vetture, di un prodotto per il quale, basta pronunciare il nome, per capire di cosa si sta parlando.
Le auto Ferrari, sono tra le più desiderate al mondo, un vero e proprio simbolo per gli automobilisti che la sognano e la desiderano. La storia di questo marchio si lega indissolubilmente al suo fondatore.
Il nome di Enzo Ferrari è impresso nella storia. Ci si sono ispirati alcuni degli uomini d’affari più noti del mondo attuale. Un uomo colto, scaltro, intelligente, con quel modo di fare che non è stato ritrovato in nessun altro. La cinematografia stessa si è spesso a lui e al suo mito.
Ovviamente nessuno dice che non ci siano stati momenti di crisi per il marchio del cavallino rampante, ci sono stati momenti difficili, come è giusto che sia nell’arco di una storia così lunga. Ma questo non le ha certo impedito di diventare leggendaria.
Ferrari, simbolo di lusso e di stile
Quando si pensa a un modello Ferrari, la si immagina bellissima, con il suo stile unico e inimitabile. Le sue linee fuori dal comune. Un’auto sportiva e lussuosa allo stesso tempo. Sicuramente adatta a pochi. Tutto questo ha permesso di parlare dello stile Ferrari.
Un marchio che non ha alle spalle la longevità di altre case automobilistiche come l’Opel, o la Peugeot, ma che ha puntato in alto creando automobili prestigiose ed ineguagliabili.
I momenti salienti di una storia senza fine
La storia della Ferrari nasconde numerosi momenti a dir poco singolari. Enzo Ferrari suo fondatore ha iniziato la carriera come pilota di Alfa Romeo. Il logo che lui scelse per la sua scuderia ha un legame indissolubile con la Porsche, sua grande rivale e con la Prima Guerra Mondiale. Il Cavallino che lo ispirò, sembra che lo vide per la prima volta su un pezzo di stoffa che gli venne donato e che era collegato a un evento della Guerra. Lo mostro perla prima volta nel 1932 sul circuito di Spa in Belgio, dove vinse la Ferrari e ne divenne il simbolo. Il giallo dello sfondo è il colore di Modena, città natale di Enzo Ferrari.
Come in molti sapranno le Ferrari hanno il motore nella parte posteriore della vettura, questo però non piaceva affatto a Enzo Ferrari convinto che “il cavallo deve tirare il carro, non spingerlo“. Un’idea che lo accompagnò sempre e che gli fece dire che la Enzo Ferrari non era un’auto degna di portare il suo nome, con il motore V8 turbocompresso sul posteriore.