Fiat: ecco la supersportiva caduta nell’oblio | Negli anni ’50 sfiorava i 250 km/h, è stato il progetto più innovativo del Lingotto
Nella sua storia, Fiat ha realizzato modelli unici e indimenticabili, come quello davvero singolare del 1954 presentato al Salone dell’Auto di Torino.
No, non è la Batmobile, la supercar dell’uomo pipistrello dei fumetti e dei film al cinema, ma un’auto reale, concepita e costruita dalla sapiente creatività del made in Italy, un iconico e raro modello della casa automobilistica torinese Fiat. Naturalmente parliamo di tempi ormai andati, quando il brand rappresentava il cuore pulsante dell’industria automobilistica italiana.
E c’è stato realmente un tempo, che ha lasciato in eredità gloriosi pezzi di storia, in cui Fiat ha realizzato modelli indimenticabili che hanno segnato decenni. Milioni di veicoli venduti e apprezzati in tutto il mondo, oggi nell’immaginario e nei ricordi di tutti. Pensiamo alla Fiat Panda e a tutte le sue generazioni, alla Fiat Punto o alla Fiat Uno.
Il lavoro di ingegneri e designer, come la matita inconfondibile di Giorgetto Giugiaro, ha dato vita a pezzi di storia dell’automobile. In particolare, nel 1954, la casa automobilistica Fiat, realizza un modello davvero singolare. A vederlo sembrerebbe proprio la Batmobile del supereroe dei cieli, Batman.
L’eccezionale e singolare Fiat Turbina
Si chiama Fiat Turbina, un nome unico come le sue sembianze, esposta al Salone dell’Automobile di Torino proprio in quegli anni. Si tratta di un modello talmente singolare che anche nella tiratura di produzione lascia sconcertati, ne fu realizzata solo una, si trattava di una concept car.
Già il suo design lasciava immaginare quanto particolare fosse: Fiat Turbina era davvero bizzarra, perché si concludeva nella parte posteriore con due pinne, elementi essenziali anche per la stabilizzazione aerodinamica. Rassomigliava quasi ad un siluro che si infrangeva contro la barriera dell’aria. Nella parte anteriore c’erano i fari incastonati nella carrozzeria, che azionati puntavano sulla strada.
La sorpresa nel motore e un progetto abbandonato
Ma le sorprese non finiscono di certo qui. Fiat Turbina nascondeva un segreto: il suo motore non era altro che una turbina a gas. Fiat realizza un veicolo alimentato da un propulsore che altro non è che una turbina. Un lavoro opera del maestro Dante Giacosa che prende forma già a partire dal 1948 e termina, con il collaudo, nel 1954. Più nel dettaglio Fiat Turbina era dotata di un compressore a due stadi, di una turbina e di un’altra turbina motrice a uno stadio, più un gruppo di riduttori per la trasmissione.
Il peso di Fiat Turbina si aggirava intorno ai 1.000 kg per una velocità massima di 250 km/h. Fiat Turbina per quanto eccezionale nel suo genere, non riuscì mai a superare la fase di concept car e tale rimase. Dopo l’esposizione al Salone dell’Auto di Torino, il progetto venne abbandonato.