Dopo la vittoria in Messico, il figlio d’arte si è nuovamente imposto vincendo anche il GP del Brasile, sfruttando anche una buona partenza dalla pole position che gli ha permesso di girare le prime tre curve senza essere insidiato da nessuno.
Tuttavia, per Nico i grattacapi sono arrivati verso la parte finale, quando Hamilton si è vistosamente avvicinat, i doppiaggi sono diventati molto frequenti e Rosberg ha rischiato di perdere la testa della corsa. Ma Rosberg ha tenuto duro fino alla fine, addirittura chiedendo al suo ingegnere di non parlargli più (il team radio di Nico che grida al suo ingegnere “Don’t talk to me anymore” è già motivo di scherno sui social) e concentrandosi solo sulla guida, arrivando a tagliare il traguardo con un piccolissimo vantaggio su Hamilton.
Il tedesco, così, ha colto la sua quinta vittoria stagionale, la tredicesima in carriera, ed ha definitivamente blindato la seconda posizione nel mondiale piloti.
In terza posizione troviamo Sebastian Vettel, che con la sua SF-15T coglie un record storico: 13 podi nella stagione d’esordio in Ferrari.
Nonostante il record, però, Vettel non ha mai dato la sensazione di poter impensierire le Mercedes, nemmeno con una diversa strategia che prevedeva pneumatici morbidi durante la parte centrale di gara.
Ai piedi del podio troviamo Kimi Raikkonen, ultimo dei piloti a pieni giri e nettamente staccato da Vettel.
Per Kimi non è stato un weekend semplice, visto che ha accusato dei problemi alla power unit ed è stato costretto ad utilizzare quella già usata durante le prove del Messico.
Quinta posizione per Valtteri Bottas, che ha tentato una strategia con due soste, primo dei doppiati e molto in ritardo rispetto a Raikkonen. Il pilota della Williams è riuscito a mantenere la quarta posizione nel mondiale piloti, ma Raikkonen potrebbe riuscire a scalzare Bottas e relegarlo in quinta posizione proprio nell’appuntamento di Abu Dhabi.
Sesta e settima posizione per Hulkenberg e Kvyat, autori di gare piuttosto anonime e prive di acuti.
Ottavo al traguardo, ma squalificato dalla race direction, Felipe Massa. Il brasiliano non è stato autore di una grande gara, ma la FIA ha deciso di escluderlo dalla classifica finale a causa di un’irregolarità riscontrata su un pneumatico della sua vettura, che risultava riscaldato a 137°C, ben 27°C oltre la soglia consentita dal regolamento. La Williams ha già presentato ricorso contro la decisione della Federazione.
Ottava posizione, quindi, per Romain Grosjean, seguito da Max Verstappen che, ancora una volta, ci ha fatto capire che le carte per diventare un grande campione sono abbondantemente in regola: il giovane olandese ha messo a segno alcuni sorpassi strepitosi ed ha mantenuto un buonissimo ritmo per tutta la gara.
Chiude la top ten Pastor Maldonado, che ha battagliato a lungo con il suo compagno di squadra prima che Verstappen se lo mettesse alle spalle con una certa decisione.
Undicesima posizione per Daniel Ricciardo, partito dal fondo della schieramento a causa della penalizzazione dovuta all’utilizzo di una power unit aggiornata. Ricciardo è sembrato soddisfatto dei progressi fatti da Renault, ma i tempi dicono che ancora il costruttore francese deve lavorare parecchio.
Finalmente, rivediamo al traguardo entrambe le McLaren, con Button che ha preceduto Alonso di ben 9 secondi. Sembra che in casa Honda si stia lavorando per trovare alcune piccole soluzioni da utilizzare la prossima stagione per poter migliorare le prestazioni aerodinamiche della vettura senza trascurare il raffreddamento della power unit.
Questo GP del Brasile, ha fatto segnare un piccolo record: ben 19 vetture sono arrivate al traguardo su 20 vetture che sono scattate al semaforo verde. Al contrappello finale manca solo Carlos Sainz Jr, out a causa di un problema tecnico della sua Toro Rosso.