Mancano solo i numeri scelti dai piloti Caterham, ma la entry list per il mondiale 2014 è stata pubblicata uguamente dalla FIA. Forse per far fare varie considerazioni ai tifosi, forse per far partire la complessa e sofisticata macchina del merchandising delle varie case.
E noi, da buoni tifosi, iniziamo con le considerazioni. Vogliamo partire da chi ha scelto numeri che hanno fatto la storia, per finire con i numeri più superstiziosi che si potessero scegliere.
Partiamo con la scelta di Hulkenberg: il 27 è un numero storico per la Ferrari, numero stampato sul musetto della monoposto di Lauda e poi su quella di Gilles Villeuve. Il talento per far tornare quel numero in alto ci sono. Speriamo che arrivi anche il giusto colpo di fortuna che porti “Hulk” in alto. Vettel ha scelto il numero 1, numero che, nel caso in cui nel 2014 il titolo iridato venisse conquistato da un altro pilota, verrà sostituito con il numero 5. La coppia della Scuderia Toro Rosso, invece, vedrà Vergne con il numero 25 e e Daniil Kvyat con il 26. Maldonado ha scelto il numero 13, numero titpicamente fortunato, anche se in Formula 1 non è così. Il numero 13, infatti, è numero molto temuto, tanto che dal 1976 non veniva stampato sui musetti. Questo perché, soprattutto nei paesi anglosassoni, è considerato come sfortunato. Chiamatela superstizione o cultura popolare, ma c’è chi ha proprio paura del 13 e non lo avrebbe preso per nessun motivo. Tale irragionevole paura prende il nome di triscaidecafobia. Le origini della superstizione non sono note con certezza. Alcune fonti, però, sostengono che sia nata perché il 13 è il successore di un numero altamente composto, che è il 12, considerato positivo molte culture, poiché un insieme di 12 elementi può essere scomposto in parti uguali, mentre un tredicesimo elemento che si aggiunga va a “spaiare” la suddivisione, poiché il 13 è un numero primo. Come detto, in Formula 1 questo numero non si usa da ormai parecchio tempo. Lo utilizzò Divina Galica sulla sua Surtees nel GP d’Inghilterra, ma non riuscì neanche a qualificarsi alla gara. Prima di lei, lo ebbe il messicano Moises Solana, rimasto vittima di un incidente proprio nel Gran Premio del Messico del 1963, quando correva con una BRM che portava quel numero. Chi, invece dovrebbe sfidare la fortuna, è Jules Bianchi, che ha richiesto lo sfortunato numero 17. Sutil ha deciso che correrà con l’ultimo numero a due cifre: il 99. I piloti Ferrari, invece, correranno con i numeri 14 e 7.
1 – Sebastian Vettel – Infiniti Red Bull Racing – Renault
3 – Daniel Ricciardo – Infiniti Red Bull Racing – Renault
44 – Lewis Hamilton – Mercedes Gp Petronas F1 – Mercedes
6 – Nico Rosberg – Mercedes Gp Petronas F1 – Mercedes
14 – Fernando Alonso – Scuderia Ferrari – Ferrari
7 – Kimi Raikkonen – Scuderia Ferrari – Ferrari
8 – Romain Grosjean – Lotus F1 Team – Renault
13 – Pastor Maldonado – Lotus F1 Team – Renault
22 – Jenson Button – McLaren Mercedes – Mercedes
20 – Kevin Magnussen – McLaren Mercedes – Mercedes
27 – Nico Hulkenberg – Sahara Force India F1 Team – Mercedes
11 – Sergio Perez – Sahara Force India F1 Team – Mercedes
99 – Adrian Sutil – Sauber F1 Team – Ferrari
21 – Esteban Gutierrez – Sauber F1 Team – Ferrari
25 – Jean Eric Vergne – Scuderia Toro Rosso – Renault
26 – Daniel Kvyat – Scuderia Toro Rosso – Renault
19 – Felipe Massa – Williams F1 Team – Mercedes
77 – Valtteri Bottas – Williams F1 Team – Mercedes
17 – Jules Bianchi – Marussia F1 Team – Ferrari
4 – Max Chilton – Marussia F1 Team – Ferrari