Monza, essendo una pista composta da molti rettilinei, è certamente una pista in cui il motore conta tantissimo.
E proprio a Monza la Mercedes ha dimostrato di aver studiato il miglior motore di tutti, visto che ben sei vetture equipaggiate con la power unit della stella a tre punte occupano le prime sei posizioni della griglia di partenza.
Rispetto a tutti gli altri, però, Hamilton ha dimostrato di avere qualcosa in più, prendendosi la pole position con un tempo strepitoso: 1’24″109, con ben 274 millesimi di vantaggio sul compagno di squadra Nico Rosberg.
In terza posizione troviamo Valtteri Bottas, seguito dal brasiliano Massa, da Kevin Magnussen e da Jenson Button, quest’ultimo beffato dal compagno di squadra di appena 65 millesimi.
La grande delusione del sabato di Monza è la Ferrari: Fernando Alonso aveva illuso i tifosi nelle prove libere e, invece, quando si sono svuotati i serbatoi di tutti la F14 T è tornata al suo posto. L’aumento delle temperature che si è registrato in qualifica deve aver tolto qualcosa alle prestazioni della Rossa, ma il divario di 1″3 dalla pole è decisamente esagerato per una squadra che voleva dare il senso dell’inversione di tendenza.
Dietro al pilota spagnolo troviamo il quattro volte campione del mondo Sebastian Vettel, primo dei motorizzati Renault. E se Vettel può essere scontento della prestazione della sua power unit, può sfoggiare un mezzo sorriso compiaciuto, visto che una volta tanto è riuscito ad essere più veloce del compagno di squadra. Completa la top ten Sergio Perez con la sua Force India, monoposto che sembra essere in forte flessione dopo una prima parte di stagione in cui aveva fatto la voce grossa.
Fuori dalla top ten, in dodicesima posizione, troviamo Kimi Raikkonen: il finlandese non è riuscito a superare la tagliola della Q2 per un doppio errore commesso alla Variante della Roggia nei due giri decisivi.