Se fino ad oggi poteva nascere un dubbio sull’insufficienza della rete di rifornimento per Phv (Plug-in Hybrid Vehicle), Phev (Plug-in Hybrid Electric Vehicle) ed Ev (Electric Vehicle) in Giappone, che quindi poteva influire negativamente sulla diffusione di questo tipo di veicoli, Honda, Mitsubishi, Nissan e Toyota hanno siglato un accordo che prevede un aumento delle attuali 1.700 colonnine di ricarica rapida di circa 4.000 unità e 8.000 unità in più di colonnine standard, che attualmente sono state giudicate insufficienti a garantire un’adeguata copertura. Da una parte, il governo ha annunciato che investirà 100,5 miliardi di yen (circa 775 milioni di euro) per garantire l’espansione delle infrastrutture e quindi promuovere l’utilizzo di mezzi di trasporto che sfruttino fonti energetiche alternative, con l’intento di arrivare al 15-20% di nuove immatricolazioni in questa tipologia, entro il 2020. Dall’altra, i quattro Costruttori hanno deciso di collaborare con le prefetture e con alcune società fornitrici di servizi di ricarica come Japan Charge Network Co., Charging Network Development e Toyota Media Service per riuscire a realizzare una rete di ricarica accessibile a chiunque e più facile da utilizzare. Si tratta di una ingegnosa sinergia, che riesce a sostenere i costi d’installazione e di manutenzione e che, in ogni caso, giova all’automobilista che in questo modo può ricaricare la propria auto in qualsiasi stazione, utilizzando la stessa card.