Le nuove omologhe introdotte dalla FIA a metà del 2014 hanno portato tutti i costruttori di telai a rinnovare completamente le proprie line-up, con dei parchi mezzi che, in conformità alle nuove regole, hanno di fatto scatenato la fantasia costruttiva degli ingegneri. Tutti si sono orientati su telai tubolari da 30-32 mm, così come richiesto dalla Federazione. In questo articolo saranno sintetizzate alcune delle novità principali
I costruttori che sembra abbiano modificato meno degli altri pare siano stati Tony Kart e CRG; il noto produttore dei “verdoni” in questa stagione nella stagione appena non ha lasciato praticamente nulla agli avversari, aggiudicandosi i Mondiali KF e KZ e, quindi, ha lasciato quasi inalterati i propri telai, intervenendo solo su alcuni particolari, come la possibilità di regolare le altezze da terra, specifiche per ciascuna categoria, l’impianto frenante, la possibilità di gestire l’angolo di camber delle gomme. Invece, il costruttore che annovera tra le sue file la new entry Paolo De Conto non ha apportato sostanziali novità ai suoi telai, con i quali – si ricorda – ha sbancato il Mondiale KZ del 2013. Però, forse, la sfida tra questi due grandi costruttori che si sono succeduti nelle vittorie iridate degli ultimi anni si misura nei particolari, come la scelta dei materiali (come il titanio) oppure l’impianto frenante (CRG adotta dischi a margherita, mentre Tony adotta dischi lisci) o, per quanto riguarda i telai KZ, nel selettore delle marce, tutti dati che sarà la pista a verificare e illustrare.
Gli altri costruttori, invece, hanno apportato interventi più radicali e sostanziosi, sia sotto il profilo aerodinamico che sotto il profilo meccanico. E’ il caso della nuova realtà nata dalla fusione tra Birel e ART Grand Prix, che ha prodotto dei telai completamente rinnovati rispetto alle precedenti versioni portate dai due costruttori singolarmente considerati. La novità che balza subito all’occhio è costituita da nuovi musetti, meno ingombranti e con un disegno che privilegia di più le linee dritte. Nuovo anche il sistema di cambiata nei telai KZ (come quello riportato nell’immagine), basculante abbinato a una nuova leva, che permette di risparmiare preziosi millesimi nell’innesto marcia. Nuova anche la geometria del telaio per migliorare l’angolo di sterzata, così come è prevista una nuova gamma di assali. Anche l’impianto frenante è tutto nuovo, di dimensioni più contenute e costituito da un caliper monoblocco. Insomma, telai tutti nuovi per un concorrente che, nelle previsioni di Nicolas Todt e dei vertici Birel, si appresta a gettare scompiglio nel panorama mondiale. Il sistema frenante, poi, è completamente rivisto, le pinze sono state ridotte nelle dimensioni e sono stati preferiti dei dischi ventilati pieni al posto di quelli a margherita.
Anche Intrepid si presenta al via con diverse novità: anche questo telaio dal punto di vista aerodinamico si presenta con un muso più stretto e più “convenzionale”, nuovi sistemi di supporto dello scarico, nuovi assali, nuovo sistema di cambiata e, soprattutto, un nuovo impianto frenante, che abbina a un ripartitore di frenata anche un sistema per la regolazione della pressione dell’olio, congegni innovativi che per la prima volta vengono introdotti su un kart.
Novità assoluta è il telaio Croc, che approda nel panorama internazionale sotto la guida di Armando Filini. Il nuovo telaio, che fa abbondante uso del magnesio, adotta freni ventilati (al pari, per esempio, di Tony Kart), tubi da 30 mm di diametro e una veste aerodinamica che si pone in linea con le ultime versioni dei telai principali.
Stesso discorso vale per i nuovi telai Praga Kart, che hanno la possibilità di scegliere una doppia soluzione per l’impianto frenante: un impianto manuale o un sistema idraulico. In tutti i telai Praga, inoltre, il sedile è in fibra di carbonio. I nuovi telai Formula K, dello stesso produttore di Intrepid e Praga, si muovono più o meno nella stessa direzione: su questo telaio viene privilegiato l’uso del tubo da 30 mm; è previsto infatti un telaio con il solo uso di quella dimensione, mentre la seconda prevede la combinazione tra i tubi da 32 mm e quelli da 30; l’aerodinamica si snoda attraverso linee più curve e smussate (rispetto a quanto detto poc’anzi relativamente ad altri costruttori come BirelART), freni con dischi maggiorati.