L’Alfa 90 compie 40 anni: ecco perché non ebbe il successo sperato | L’unico V6 che deluse i puristi del Biscione
40 anni di Alfa 90. L’automobile poteva avere un grande successo, invece non è riuscita ad arrivare ai risultati sperati.
L’Alfa Romeo è da sempre considerata una delle case automobilistiche di maggiore spicco del panorama italiano. Una scelta non solo a livello motoristico, ma anche e soprattutto di stile. Alcuni dei modelli che negli anni sono arrivati sul mercato, hanno segnato la storia automobilistica italiana.
Ma, come ogni azienda che si rispetti, oltre a una serie di successi, non sono mancate cadute e qualche flop. Potremmo dire, senza paura di sbagliare, che in fondo, rientra nel naturale processo di produzione di ogni casa automobilistica, siamo certi che sono molte quelle che almeno una volta nella loro lunga carriera, hanno presentato una vettura che ha poi deluso le aspettative.
Alfa Rome ha avuto la sua pecora nera nell’Alfa 90, prodotta tra il 1984 e il 1987. La vettura quest’anno compie i suoi 40 anni di vita.
Ma il vero problema è che, la vettura, sugli Alfisti, che ricordiamo essere dei veri appassionati, non è riuscita ad esercitare il fascino che si sperava. Tutti credevano che sarebbe stato un grande successo, ma in realtà non è stato così, infatti dell’auto sono stati venduti poco più di 56 mila esemplari.
La sostituta dell’Alfetta
La cara Alfa 90 era stata promossa ad essere la sostituta di quella che era probabilmente l’automobile più amata di quegli anni, l’iconica Alfetta. Ma con ogni probabilità quest’ultima era troppo nel cuore degli italiani per riuscire a sostituirla con un’altra auto.
Eppure era stata pensata in maniera mirata, convinti che avrebbe avuto un grande successo. Addirittura alcune parti del telaio erano condivise dalle due vetture. Ma nonostante tutto, questo non è basta. Anzi con ogni probabilità, proprio questo essere poco rivoluzionaria non le ha permesso di spiccare il volo.
Le motorizzazioni e il “vorrei ma non posso”
I troppi vincoli progettuali non hanno fatto altro che bloccare questa vettura che, forse se fosse stata realizzata in un’altro modo, avrebbe avuto il successo sperato. Ottime le motorizzazioni messe a disposizione dei pochi che la scelsero.
Una 4 cilindri bialbero, motore V6 solitamente il pezzo forte di Alfa Romeo, ma che di certo non contribuì a farla amare dagli automobilisti. Disponibile anche nella versione 4 cilindri turbodiesel.