Lamborghini, Enel, Ansaldo e Ducati: il gotha dell’ingegneria meccanica italiana 30 anni fa alle prese con il primo Ecovan della storia
Importanti marchi automobilistici e aziende italiane hanno saputo sperimentare anche al di là della loro comfort-zone. È il caso di questo assurdo progetto.
Uno dei marchi storici di automobili sportive e di lusso, della tradizione italiana come Lamborghini, ha alcune delle ragioni del suo successo nell’audacia e nella volontà di mettersi in gioco. Lo si deve riconoscere a partire dalle sue origini, quando da produttrice di trattori, ha tentato il grande salto.
Allo stesso modo, nonostante il successo e la magnificenza delle sue supercar, Lamborghini ha voluto e anche saputo spaziare e sperimentare, al di là del suo specifico campo, al di là della sua comfort-zone. Dal campo militare a quello delle due ruote, dagli elicotteri fino alla sperimentazione di un mezzo, una berlina a quattro posti a marchio Lamborghini.
Rispetto alle usuali supercar sportive e amate in tutto il mondo, prendiamo il tentativo di successo del SUV Lamborghini, l’Urus, oppure, meno recente, il fuoristrada LM002. Ma se Lamborghini avesse tentato anche altro? È quello che successe, molti anni fa ormai, insieme ad Enel e altri partner.
Si trattò di un progetto alquanto futuristico e avveniristico, dal nome EV1: dove EV significava all’epoca proprio quello che significa oggi e cioè Electric Vehicle. Siamo nel 1989, precisamente, l’idea era quella di realizzare un van elettrico, simile a quelle vetture tanto diffuse oggi, green e a zero emissioni.
Un progetto avveniristico: EV1, il primo ecovan tutto italiano
La storia e le informazioni su questo progetto non sono proprio di facile accesso, nel senso che non si trova moltissimo in giro o sul web. Di sicuro il nome del progetto è quello appena descritto, secondo altre fonti ravvisabile anche in Ecovan. Non solo Enel, dalla quale nacque l’idea, ma anche il CESI Centro Elettrotecnico Sperimentale Italiano, l’incaricata di realizzare questo veicolo elettrico.
Investimento iniziale di 10 miliardi di lire. Nel processo di realizzazione vennero scelte alcune case costruttrici di automobili e aziende di componentistica tra cui la Lamborghini, Ducati, Oto Trasm, Ansaldo, Savigliano. Il progetto prevedeva la realizzazione di questo van EV in 3 anni. Nel dettaglio, Lamborghini era incaricata di occuparsi della carrozzeria.
Un progetto Lamborghini, Enel, Cesi e da importanti aziende del settore
Il capo progetto era un nome celebre per Lamborghini e per Ferrari, Mauro Forghieri. Del cosiddetto “Vanborghini”, non ci sono molte foto in giro, molte testimonianze. Ma com’era questo ecovan? L’intenzione era quella di realizzare una specie di furgoncino a cinque posti, alimentato da batterie al piombo, avente così un’autonomia di 60 chilometri.
Oppure pacco batterie al sodio-zolfo che avrebbero promesso un’autonomia di 120 chilometri. Furono realizzati, fino al 1993, cinque prototipi, ma l’obiettivo era quello di realizzarne 50. L’ecovan di Lamborghini fu presentato a Modena nel 1994 e ne furono venduti anche alcuni, ma ad oggi non se ne vede traccia.