“Lei pensi a costruire trattori”, la scintilla di Enzo Ferrari che diede vita a Lamborghini
Ci son degli eventi nella vita di una persona o di un’azienda che cambiano completamente il corso degli eventi per sempre e in maniera irreversibile e nel migliore dei modi. Tutto questo ha senso se parliamo di miti dell’automobilismo come Lamborghini e Ferrari. Alcune volte non tutte le frasi hanno lo stesso peso, ma dire che le cose sono strane e il più delle volte sono strane.
Parliamo di quello che accadde negli anni ’60 quando il mondo venne completamente cambiato. Parliamo di Ferruccio Lamborghini che si regalò l’auto stradale più veloce al mondo: la Ferrari 250 GT.
La leggenda vuole che quest’auto presentasse un problema alla frizione che Lamborghini riuscì a risolverlo da solo in poco tempo in garage.
Quando si presentò a Maranello da Enzo Ferrari lamentando il problema e informandolo di averlo risolto autonomamente, venne liquidato dallo stesso Ferrari con la frase: “Lei pensi a fare i trattori, che le auto le sappiamo fare noi”.
Questa fu la scintilla che diede inizio alla leggenda delle auto Lamborghini. Bastò davvero poco per fare scattare in Ferruccio la voglia di realizzare un prodotto così iconico come le Lamborghini. Oggi possiamo dire che aveva ragione Ferruccio e meno Enzo nel dire quelle parole perché Lamborghini è leader nella produzione dei trattori, mentre è un dei migliori nel ramo delle supercar.
L’ultima creazione
Proprio poco dopo ferragosto, è arrivata l’ultima creazione della Lamborghini, una vettura unica e idilliaca denominata Temerario. Questa non è solo l’erede della Huracán ma rappresenta anche una rivoluzione tecnica importante.
Nasce intorno a un inedito V8 da 4.0 litri, sviluppato nel cuore della produzione della casa a Sant’Agata Bolognese. Albero motore piatto, turbine di generose dimensioni, limitatore a 10.000 giri/min, 200 Cv/litro.
Olimpo dei temerari
Grazie a tre motori elettrici, la potenza massima è di 920 CV; 343 km/h, scatto da 0 a 100 km/h in soli 2,7 secondi. Design azzeccato perché equilibrati, telaio inedito, aerodinamica sofisticatissima. Ferrari non è stato da meno, anche se negli anni le due rivali si sono combattute non solo in pista, ma anche nella vita pur rimanendo una delle amicizie e rivalità più prolisse della storia dell’automobilismo italiano in quanto poche auto e poche aziende appartengono all’olimpo di queste auto.
Tornando alla Temerario questa risulta tecnicamente emancipata dal resto del gruppo tedesco con i successi ottenuti, che hanno garantito profitto, investito per sviluppare un prodotto tecnologicamente all’avanguardia ma soprattutto esclusivo per una vettura da circa 300.000 euro.