La transizione alla mobilità elettrica sta coinvolgendo tutta Europa, ma non convince proprio tutti: gli italiani si rivelano tra i più scettici.
Case costruttici, mercati e cittadini sono protagonisti di un cambiamento radicale che sta avvenendo nel mondo della mobilità. L’obiettivo non solo più delle politiche comunitarie e nazionali, ma anche dei colossi dell’auto e di tutto il comparto è quello di tentare questa transizione verso un nuovo tipo di mobilità.
La caratterizzano il raggiungimento di emissioni zero e la completa neutralità al carbonio, ma anche cercare di diminuire l’impiego di combustibili fossili. A prova di questo cambiamento, si notano già i primi segni, sul mercato e sulle strade, nei progetti e nelle realizzazioni di modelli completamente elettrici da parte delle case automobilistiche.
Nel nostro Paese, così come nel resto d’Europa, sono spuntate colonnine di ricarica, per le flotte di auto elettriche già presenti nelle nostre città. Ma ancora siamo agli inizi e c’è da dire che i numeri non sono proprio impressionanti, anche per quanto riguarda il mercato dell’elettrico.
Rispetto ad altre nazioni, in Europa abbiamo il primato di essere tra i più scettici rispetto all’argomento auto elettrica. Sono i numeri dei sondaggi che lo dicono: solo un piccolo 12% ritiene l’elettrico il futuro della mobilità nelle città e non solo, la restante parte è totalmente scettica al riguardo.
Il sondaggio è opera di un app di mobilità Freenow, effettuato in ben 8 paesi europei quali appunto Italia, Polonia, Grecia, Spagna, Austria, Germania, Irlanda e Regno Unito, commissionata in occasione dell’evento della Settimana europea della mobilità, che è in corso dal 16 settembre fino al 22.
Il sondaggio, in modo specifico effettuato dalla società Kantar, ha registrato un dato per il nostro Paese che oggettivamente fa pensare. Infatti almeno il 68% della popolazione europea, quindi più dei due terzi, pensa che l’auto elettrica rappresenterà il futuro della mobilità in Europa e nelle sue città. Ma le percentuali, mentre per la maggior parte dei Paesi Europei sono molto elevate, per l’Italia i numeri sono molto più bassi.
L’Irlanda per esempio dimostra grande fiducia nella transizione all’elettrico con un bel 76% di pareri favorevoli e fiduciosi, la Spagna allo stesso modo con il 75%, ma dall’altra parte, già a partire dall’Austria, ma in particolare su Germania, dove sappiamo che l’industria automobilistica rappresenta comunque un colosso per l’economia nazionale e per l’occupazione, l’atmosfera cambia.
I tedeschi sono scettici quasi quanto gli italiani, si attestano a un minimo 13%. L’Italia brilla per scetticismo al 12%. Le motivazioni possono essere innumerevoli, una certezza è che ci vuole ancora tempo per abituarsi a un probabile futuro cambiamento già in atto.