Nissan ha presentato il suo prototipo LMP1, che andrà a competere con i grandi colossi del WEC come Audi, Porsche e Toyota.
E forse è stata proprio Nissan a dimostrare come uno degli aspetti più belli di questa competizione sia la libertà di progetto delle case che, al contrario di quanto accade in Formula 1, possono sviluppare a proprio piacimento la vettura che parteciperà al campionato, tenendo conto soltanto di poche restrizioni, come potenza massima, dimensioni massime e pochi altri limiti.
Nissan, alla presentazione di questo prototipo ha fatto vedere anche un discreto numero di immagini, che portano appassionati ed esperti a chiedersi come possa mai funzionare una vettura del genere.
La prima cosa che è stata resa nota di questa vettura, è stata la scheda tecnica, scheda che riporta alcuni dati davvero interessanti: trazione integrale e 1’250 cavalli.
Il propulsore termico che equipaggerà la Nissan GT-R LM Nismo è un 3.0 V6 biturbo da 550 cavalli, che scarica la potenza direttamente sulla scatola del cambio, scatola a cui è “agganciato” anche il motore elettrico, che fornisce altri 750 cavalli. Altro dato “strano” è il numero di rapporti, che sono soltanto 5.
Tutti gli organi meccanici sono posizionati nel cofano anteriore (soluzione analoga a quella vista qualche anno fa sulle Panoz), e questo ha fatto in modo che il posteriore sia “vuoto” e leggero, ma schiacciato a terra da un notevole lavoro aerodinamico, che ha portato all’impianto di un massiccio numero di appendici aerodinamiche studiate per creare portanza.
E proprio a conferma dello sbilanciamento delle masse, Nissan ha comunicato anche la dimensione della larghezza degli pneumatici che equipaggeranno la vettura: 9″ al posteriore e 14″ all’anteriore.
Questa concentrazione di organi meccanici, ha costretto i progettisti nipponici a disegnare un abitacolo molto rastremato, all’interno del quale potranno “accomodarsi” soltanto piloti di piccola statura, dal momento che il volano impiegato per il recupero dell’energia è posizionato proprio sotto le gambe del pilota.
Altro motivo che ha portato i progettisti ad avere un abitacolo “minimal” è la collocazione a fianco del posto di guida dell’albero di trasmissione che dovrebbe raggiungere il differenziale che fornisce potenza agli pneumatici posteriori ma, guardando un’immagine del posteriore della vettura, sorge spontanea una domanda: “ma il differenziale dov’è, visto il complicato e ignoto insieme di canali a funzione aerodinamica che impegnano tutto il retrotreno?”.
Passando all’anteriore, la prima cosa che colpisce lo spettatore è il perfetto incastro della selva di cavi, delle parti meccaniche e delle componenti elettriche che si cela sotto il cofano. Ma, dopo aver lodato il lavoro dei progettisti, non si può fare a meno di chiedersi come questi ultimi riusciranno a gestire le temperature interne, o anche come sia possibile svolgere un banale intervento di manutenzione senza dover smontare completamente l’avantreno. Pare inoltre che le turbine peschino aria attraverso una presa d’aria posta nel musetto anteriore, quindi facilmente danneggiabile in caso di tamponamento con tutto quello che ne consegue in termini di surriscaldamento.
Inoltre, i terminali di scarico sono alloggiati proprio davanti al parabrezza, e questo fa presupporre che anche i fumi e le correnti di aria calda siano sfruttati per raffinare ulteriormente l’aerodinamica della vettura.
Ancora non si sa in quale classe di potenza dovrebbe collocarsi la GT-R LM Nismo e quale strategia è stata utilizzata per il recupero di energia.
I numeri di gara delle tre Nissan GT-R LM Nismo, saranno il #21, il #22 ed il #23.