Dopo essere stati i pionieri nell’uso dell’alluminio nella fabbricazione dei telai e delle parti meccaniche delle auto, i tecnici Audi , ora iniziano a utilizzare materiali compositi, come la fibra di carbonio, per la produzione della nuova Q7. A quanto pare, questa nuova tecnologia sembra aver dato i primi risultati: la nuova Q7 peserà ben 300 kg in meno rispetto alla precedente versione. Ma le prestazioni non dipendono solo dal peso infatti i tecnici Audi hanno studiato propulsori ben più potenti degli attuali e lo si può capire dalla grossa presa d’aria anteriore che indica operazioni sul raffreddamento del motore della Q7. Anche i terminali sono banali e temporanei: mostrano come siano utilizzati per verificare le emissioni, e non per appagare la vista con cromature e sfoghi aggressivi. Dopo i risultati ottenuti dalla Lamborghini (con l’Aventador scoperta che non pesa più della chiusa), l’attenzione al carbonio è massima, ma la tecnologia composita arriva direttamente dalle competizioni e, per la parte di incollaggio, dall’aeronautica. Oltretutto una volta conosciuto il modo di trattare i nuovi multi-materiali (questa la scommessa per Audi), i processi sarebbero rapidi e quindi anche economici. Mostrando cosa siano in grado di fare a Ingolstadt. Con qualche aumento di costo, compensato dai vantaggi di peso e prestazioni, comprendendo tra queste la “barriera” delle emissioni e i consumi. Fattori che potrebbero convincere all’investimento ipertecnologico per la nuova Q7, invece di procedere con il “solo” alluminio, alternativa già percorsa da Range Rover.