Volkswagen lancia in America la nuova Jetta Hybrid. È una vettura alimentata da un motore turbo benzina (TSI da 110 kW/150 CV) e da un motore elettrico a zero-emissioni (20 kW), che lavorano in simbiosi per contribuire a consumare meno carburante e quindi a rispettare l’ambiente. La trasmissione della potenza è gestita da uno dei cambi automatici più avanzati ed efficienti: il DSG Volkswagen a 7 marce. In confronto a prestazioni di tutto rispetto (accelerazione 0/100 km/h in meno di 9 secondi), la Volkswagen Jetta Hybrid produce emissioni di CO2 estremamente basse: nel ciclo combinato il valore è di circa 55 g/km. A questo si aggiunge un consumo di carburante inferiore del 20% rispetto ad un’automobile con alimentazione convenzionale. Premendo semplicemente un tasto, il conducente può anche scegliere di guidare la nuova Jetta Hybrid con trazione 100% elettrica, viaggiando fino a 70 km/h ma con un’autonomia di appena 2 chilometri. Dopo la Touareg Hybrid, la Volkswagen Jetta Hybrid è il secondo modello della Casa tedesca ad adottare avere un modulo di azionamento sotto il cofano che contiene un motore a benzina e un motore elettrico. I vantaggi si riflettono anche nel confort: il raffinato motore TSI, il sistema di scarico di nuova concezione, l’uso del parabrezza acustico, dei cristalli laterali più spessi e di varie altre misure hanno portato alla realizzazione di una vettura molto silenziosa. Il ridimensionato quattro cilindri con la cilindrata di 1395 cc sviluppa una coppia di 250 Nm a poco più del minimo (da 1.400 giri/minuto). Una batteria agli ioni di litio fornisce l’energia per azionare il motore elettrico. Il sistema di batterie compatto si integra nell’auto dietro il sedile posteriore. La batteria è costruita con 60 celle singole, ciascuna con una capacità energetica di 5 Ah e, complessivamente, producono una tensione nominale di 220 Volt ed una capacità di 1,1 kWh di energia con un peso di 35,8 kg. La frequente alternanza di cicli di scarica e ricarica in funzionamento ibrido richiede alte prestazioni di raffreddamento della batteria, che in questo caso è gestita da un ventilatore montato direttamente sul dispositivo di accumulo dell’energia.