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Peugeot 405 4WD: il graffio francese | La berlina dimenticata degli anni ’90 che vorresti di nuovo su strada

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La Peugeot 405 è una berlina che ebbe il suo momento di gloria degli anni 90, ma che purtroppo venne presto dimenticata, il motivo? Le versione sportive non erano all’altezza di reggere il pesante fardello di essere una vettura per il lavoro. Ma se possedevi la MI 16 e anche più veloce T16, il discorso era diverso. Quest’ultimo aveva un turbo e sempre quattro ruote motrici, l’MI poteva anche ottenere una trazione 4WD.

Alla fine degli anni ’80, all’inizio degli anni ’90 molte case produssero le loro berline veloci, Francia inclusa. Oltre alla Peugeot 405 MI 16 vi erano, ad esempio la Citroen BX 16V, la Renault 21 Turbo con 175 CV, la Opel Vectra 2000 con 150 CV, la Volkswagen Passat Syncro G60 con 160 CV, la Mitsubishi Galant 2.0 GTI 16V con 150 CV e 4WD, e la Mazda da 2,20. I giapponesi erano anche disponibili con sterzo a quattro ruote, mentre tutte avevano la possibilità di avere le 4 ruote motrici.

Il motore Peugeot è basato sul quattro cilindri da 122 CV dell’1,9i con iniezione multipunto e presenta una testata a 16 valvole con propulsori a valvole idrauliche e due alberi a camme in testa. Il motore era alloggiato anche nella 309 GTi 16.

Nel suo tempo la 405 SRi 1.9 era conosciuta come una meravigliosa e piacevole berlina sportiva. L’MI 16 X4 è costato non meno di 65.000 di lire nel 1992, 20.000 in più rispetto al quasi veloce SRI e il doppio rispetto al modello entry-level, il GL 1.6i.

A questa si aggiungeva una versione ancora più costosa e ancora più veloce: il T16, con un motore turbo da 2,0 litri da 200 CV.

Le sospensioni

Il motore è realizzato interamente in alluminio con coprivalvole in magnesio. Ciò che l’MI 16 (l’abbreviazione MI sta per Multi Injection) con 4WD rende anche così costoso, è la speciale costruzione dell’asse posteriore.

Laddove l’ordinario 406 ha un asse posteriore con torsionale e ammortizzatori convenzionali, l’X4 è dotato di sospensione idropneumatica derivate dalla Citroen. Questa soluzione è stata probabilmente scelta per questioni di spazio.

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Le differenze

Quello che stupisce è la combinazione tra peso relativamente basso e una buona distribuzione che la rendono un’auto dalla guida fine, anche secondo termini contemporanei. All’interno troviamo un piacevole volante rivestito in pelle con dietro una strumentazione con un indicatore di temperatura per l’olio motore. I sedili sono in pelle nera e offrono un supporto laterale sufficiente, il sedile è piuttosto alto e piuttosto corto.

Uno spoiler anteriore più grande, formano le caratteristiche principali, insieme ai cerchi in lega nella taglia accattivante 15 pollici e naturalmente, quella bellissima identificazione rossa sul retro dal nome MI 16 X4.