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Quando Opel gliele ha suonate di santa ragione ad Audi | Per la serie ‘Missili tedeschi’

opel omega lotus - opel - tuttosuimotori.it
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Questa volta parliamo di auto che hanno subito del tuning pesante effettuato da due Case costruttrici di alto lignaggio sportivo.

Parliamo, nello specifico, della “comunissima” Audi 80 Avant, piccola giardinetta tedesca rinomata per aver innalzato lo standard costruttivo nel segmento D e della “E” di Opel, ovvero la Omega, apprezzata in tutta Europa che, grazie al suo design estremamente ricercato, rubò proprio all’Audi lo scettro di coefficiente aerodinamico più efficiente, portandolo dal precedente record di 0,30 a 0,28.

Quando hanno incontrato Porsche e Lotus le scelte sono state decisamente irreali.

La Audi RS2 Avant è una station wagon ad alte prestazioni prodotta dalla Audi in collaborazione con la Porsche sulla base della versione Avant dell’Audi 80 tra il 1994 e il 1996. Si tratta del primo modello RS prodotto dalla casa tedesca. Era la versione di punta dell’Audi 80, collocata davanti alla S2.

ll risultato fu la RS2 non riuscì a convincere del tutto a causa della poca manovrabilità dello sterzo e dell’eccessivo rollio. Le iniziali “RS” stanno per RennSport ed identifica le Audi più prestazionali, posizionandosi al di sopra delle semplici “S” (“Sport”). Queste versioni sono generalmente prodotte in numero definito di esemplari e per un lasso di tempo limitato e includono le ultime e più avanzate tecnologie della casa.

L’RS2

Il motore era un 2.2 litri 5 cilindri 20 valvole turbocompresso che erogava 315 CV. Anche la frenata non è “lasciata al caso“: Porsche ha installato un impianto frenante derivato da quello della Porsche 911, inserito all’interno di cerchi da 17 pollici avvolti da pneumatici Dunlop 245/40 ZR anch’essi di provenienza 911.

L’impianto frenante e le sospensioni sono differenti rispetto a quelle in dotazione di serie sull’Audi 80, tuttavia mantiene l’ABS costruito dalla Bosch. I freni anteriori sono da 304 millimetri di diametro autoventilati costruiti dalla Brembo e al retrotreno con 299 millimetri con pinze a quattro pistoncini. Gli ammortizzatori sono stati irrigiditi e sono state introdotte delle barre antirollio per garantire maggiore stabilità all’auto.

opel audi - facebook - tuttosuimotori.it
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L’Opel

La Opel con Omega non è stata da meno, definendosi l’auto sportiva che in un certo senso aprì il decennio, nella sua versione Lotus. La berlina tedesca fu lanciata nel 1986, con forme particolarmente aerodinamiche per la categoria. Si trattava, però, pur sempre di una berlina di fascia alta. Erano gli anni ’80, però, alla Opel si convinsero della necessità di partecipare al campionato DTM, che faceva concorrere varie autovetture turismo prodotte in Germania. Per questo fu elaborata una versione speciale della Omega, chiamata Omega Evolution 500, rilasciata in solo 500 esemplari. E poco dopo si decise di spingere ancora di più sull’acceleratore, con una versione più estrema.

Per elaborare la nuova auto fu chiesto aiuto alla Lotus, prestigiosa casa automobilistica inglese che di velocità se ne intendeva parecchio. Operazione tra l’altro facile perché all’epoca la Lotus era di proprietà della General Motors, lo stesso marchio che controlla da quasi un secolo la Opel. La collaborazione tra le due case portò alla creazione della Opel Omega Lotus, commercializzata in certi paesi anche col nome di Opel Carlton o Vauxhall Carlton. L’auto era un piccolo gioiello, la più veloce berlina mai realizzata fino ad allora con i suoi 377 CV.