Tra poco la Red Bull non farà altro che aumentare la sua supremazia con ben 4 team in gara, ecco costa sta succedendo.
Ha iniziato da lontano la Red Bull per potersi trovare esattamente dove è ora. Al momento si tratta di una selle scuderie di formula una più apprezzata dal pubblico, ma anche dai campioni che decidono di abbracciare la loro filosofia e quindi di sedersi alla guida dell’automobile con l’interno di vincere veramente tutto.
La scuderia in questione prende il nome dall’omonima bibita energetica e possiamo dirti, senza paura di sbagliare che questa scuderia ti mette le ali, proprio come la bevanda da cui prende il nome.
Il lavoro svolto dall’azienda è mirato e pensato per riuscire ad ottenere il massimo dalle proprie autovetture. E pensare che ai tempi della supremazia Ferrari, era solo una scuderia satellite, su cui erano in pochissimi a porre attenzioni, convinti che quasi non ne valesse la pena.
Ma adesso Red Bull ha scalato la montagna dell’importanza, arrivando tra i primissimi marchi per quello che riguarda la Formula 1. Un motore così potente da essere diventata fonte di invidia anche da parte di alcune delle maggiori scuderie della competizione automobilistica.
Non è passato molto tempo da quando i dirigenti mercedes hanno espresso la folle idea di utilizzare i motori Red Bull per le loro macchina. Probabilmente la casa automobilistica non ci aveva mai pensato.
“Se il nostro motore diventa attraente per i clienti, saremmo aperti a negoziare per fornire motori ad altre attrezzature in futuro, ma per ora dobbiamo concentrarci sul sistemarci e lavorare i nostri galloni“. Insomma, le lusinghe piacciono veramente a tutti.
Stando alle ultime dichiarazioni dei vertici della scuderia, sembra che la loro produzione sia talmente migliorata da permettere alla Red Bull di fornire ben 4 scuderie diverse e di conseguenza il doppio della automobili.
“Le nostre strutture sono in grado di motorizzare otto auto. È qualcosa che pensiamo di poter fare a più lungo termine. Per ora, il nostro obiettivo è quello di far sì che un gruppo di motociclisti sia integrato nell’attrezzatura del telaio, in modo da lavorare come un’unica unità collettiva. È una sfida enorme, ma penso che sia la strada giusta e stiamo facendo progressi in modo ragionevole“