Inserire la funzione dei comandi vocali in tutte le auto renderebbe la guida più sicura per via del minor numero di distrazioni? Potrebbe non essere proprio così, almeno stando a quanto emerso da uno studio americano. La ricerca, intitolata “Measuring Cognitive Distraction in the Automobile”, è stata condotta da un gruppo con a capo David Strayer della University of Utah con la collaborazione del dottorando italiano Francesco Biondi dell’Università di Padova, mentre a finanziare il progetto ha pensato l’American Automobile Association. Per condurre questo studio, gli scienziati hanno messo sotto controllo l’attività elettrica del cervello del guidatore durante l’interazione con i sistemi a comando vocale. Questo ha portato gli scienziati a scoprire che l’uso di sistemi vocali, ha un impatto fortemente negativo sulla concentrazione del guidatore che, dovendo pronunciare frasi chiare e ben scandite, è portato a distogliere lo sguardo dalla strada nonostante non sia necessario togliere le mani dal volante. L’utilizzo di un sistema del genere comporta la diminuzione della capacità di rilevare correttamente gli stimoli in arrivo dall’ambiente esterno, fino a rischiare di non percepire un eventuale pericolo presente sulla strada o a percepirlo con un certo ritardo rispetto a chi, invece, non è impegnato ad usare i comandi vocali e si trova completamente concentrato sulla guida.