Vettel riporta la Ferrari alla vittoria in Malesia!
Per i più sentimentali, questo GP è stato molto, ma davvero molto difficile. Vuoi per i due Inni nazionali che eravamo abituati a sentire ogni domenica, vuoi per una vittoria in cui forse ci speravano ancora in pochi, vuoi per un salto di qualità fatto in qualche mese.
Ma questa mattina, durante la festa del podio, le lacrime erano incontenibili per il susseguirsi del Das Lied der Deutschen e dell’Inno di Mameli.
Ferrari come una volta? Vettel come Schumi? Questo non si sa, impossibile dirlo. Intanto, prima che i sentimentalismi mi prendano troppo la mano, passiamo alla cronaca della gara.
Il GP della Malesia ci ha fatto rivedere una Ferrari grande ed autorevole come ai vecchi tempi, dimostrando, con un ottimo risultato, di essere cresciuta notevolmente, vista anche la facilità con cui Raikkonen è tornato ad una manciata di secondi dal podio dopo la foratura che, nelle prime fasi di gara, aveva relegato il finlandese nelle posizioni “poco importanti”.
La Ferrari SF15-T, è la prova che James Allison ha lavorato alla grande, trasmettendo anche a questa vettura una particolare capacità che tutte le vetture di Allison hanno: risparmiare un pit stop ad ogni gara (se lo ricorderà bene chi seguì il campionato mondiale 2012, quando Raikkonen fu in lotta per la conquista del titolo fino a due gare dal termine proprio grazie al tempo risparmiato per fare un pit stop in meno).
E proprio grazie a questa sosta risparmiata, il tedesco ha avuto 15 secondi da amministrare per contenere l’inseguimento di Hamilton.
Il podio si completa con l’altro tedesco, quello della Mercedes. Nico Rosberg ha lottato bene con Hamilton per una buona parte di gara, prima di arrendersi definitivamente al compagno di squadra.
Detto del quarto posto di Raikkonen, parliamo della quinta e sesta posizione, occupate dalle due Williams, con Bottas che ha preceduto Massa sul traguardo grazie ad un meraviglioso sorpasso effettuato all’ultimo giro.
Buona anche la prova delle due Toro Rosso, entrambe a punti con Max Verstappen (primo piazzamento nella top ten per il minorenne) e Carlos Sainz Jr. Ma soprattutto la Scuderia faentina si è presa la soddisfazione di avere la meglio sui “cugini” più ricchi della Red Bull, che si sono accontentati del nono e decimo posto con Daniil Kvyat e Daniel Ricciardo che hanno avuto anche qualche problemino di freni.
Ritirate entrambe invece le McLaren-Honda, anche se Fernando Alonso e Jenson Button hanno fatto vedere qualcosina in più a livello prestazionale oggi.
Sicuramente, comunque, la gara di oggi è stata fortemente condizionata dalla Safety Car entrata nelle prime fasi di gara e da una qualifica effettuata in condizioni metereologiche davvero instabili.