Vettel trionfa a Monza
Anche quest’anno, il Gran Premio di Monza ha regalato una marea di emozioni a tutti gli appassionati di Formula1 ma soprattutto ai tifosi Ferrari. Una gara che ha fatto capire già dai primi giri che Vettel, sulla monoposto progettata del genio Adrian Newey, era quasi imprendibile. Vogliamo sottolineare il “quasi” perchè Fernando Alonso sarebbe potuto arrivare a pochi decimi da Vettel, o addirittura tentare di vincere, se non fosse stato per la decisione del box di farlo stare in pista qualche giro di troppo. Ma questa è un’altra storia. La partenza ha visto un velocissimo Alonso tentare di farsi strada tra le Red Bull, ma una manovra al limite del tedesco Vettel, non ha permesso allo Spagnolo di intrufolarsi da subito per la lotta alla leadership della gara. Maiuscola la partenza della seconda guida Ferrari: il brasiliano Felipe Massa, con una manovra tanto astuta quanto efficace, all’uscita dalla prima variante, era in seconda posizione. Alla fine del primo giro, Raikkonen p costretto a fermarsi ai box a causa di un contatto con Di Resta. Lo sfortunato scozzese non terminerà nemmeno il primo giro per la rottura di una sospensione causata da un contatto con Grosjean. Al primo passaggio sotto il traguardo, troviamo Vettel in prima posizione, seguito da Massa, Webber, Alonso, un sorprendente Huikenberg e Button. Rimane tutto fermo fino al terzo giro, quando Alonso non decide di attaccare l’australiano Mark Webber per prendersi la terza posizione. Il sorpasso è stato, come lo ha definito il grande Jean Alesi, un sorpasso da antologia: Alonso affianca Webber all’esterno alla seconda variante, l’australiano tenta di resistere ma lo spagnolo affonda il piede destro all’entrata della seconda curva e mette il muso della sua F138 davanti alla Red Bull di Mark Webber. Al quarto passaggio sotto il traguardo, i primi 10 piloti sono racchiusi in 10 secondi. Al settimo giro, Alonso supera il compagno di box e si lancia all’inseguimento di Vettel. Al dodicesimo giro, una comunicazione di Andrea Stella da una piccola speranza allo spagnolo, dicendo che la Red Bull di Vettel ha problemi di surriscaldamento alle gomme anteriori. Al diciannovesimo giro Alonso inizia a recuperare quasi 4 decimi a giro su Vettel. Dopo tre giri, Sebastian Vettel rientra per il cambio gomme. Alonso si ferma dopo ben 4 giri e ben 3,5 secondi persi a vantaggio del tedesco Vettel. Al rientro, lo spagnolo è a ben 10 secondi dal leader Sebastian Vettel. In diretta RAI, Stefano Domenicali spiega il perche di questa sosta ritardata: “Stiamo cercando di gestire gli pneumatici per arrivare in fondo. Abbiamo scelto di gestire le gomme con Fernando per arrivare in fondo più freschi. Alla fine scopriremo se c’abbiamo visto giusto”. Al giro 37, i problemi alla radio di Hamilton non sono ancora stati risolti e il pilota britannico non sente il richiamo ai box proveniente dal team. Al giro 43, Vettel ha ben 12 secondi di vantaggio su Alonso che, a sua volta, ha appena 9 decimi di vantaggio sull’australiano Mark Webber. 5 giri alla fine. Via radio Smedley chiede a Massa di dare il massimo per recuperare 1,6” da Webber il quale lascia qualche decimo ad Alonso. Hamilton supera Raikkonen per l’11a posizione. A 3 giri dalla fine, Alonso sembra essere tranquillo: adesso il vantaggio su Webber è di oltre un secondo. Intanto, nelle retrovie, uno scatenato Hamilton recupera 3 posizioni in un giro e mezzo e adesso è nono, vicinissimo a Grosjean. Al termine del giro 53, Sebastian Vettel è il primo a a passare sotto alla bandiera a scacchi! Dal muretto Red Bull si vedono le facce di Newey e Horner soddisfatti più del solito: questo ci fa capire che il problema di surriscaldamento di Vettel era notevole, ma superiorità della vettura e l’esperienza del pilota non l’hanno fatto pesare. Fernando Alonso è secondo e sul podio. Come due settimane fa a Spa, deve ammettere la superiorità dell’avversario. Sul podio sale Mark Webber. A punti Massa, Hulkenberg, Rosberg, Ricciardo, Grosjean e Hamilton. A questo punto il mondiale sembra solo un miraggio per Alonso. Vettel potrebbe “accontentarsi” di arrivare secondo per tutte le restanti gare e vincerebbe lo stesso il mondiale.