Nonostante la superiorità mostrata dal progetto di Ingolstadt, questo risultato arriva quasi a sorpresa, visto l’iniziale dominio assoluto mostrato dalle Porsche, che hanno condotto la gara per più di tre ore con la vettura #17, guidata da Lieb/Jani/Dumas.
Tuttavia, la 919 Hybrid #17 non è stata fortunatissima e ha dimostrato che nelle gare di durata, quello che conta è l’affidabilità: dopo una penalizzazione, infatti, la vettura era ancora in testa, prima che un guaio all’impianto ibrido costringesse i piloti ad un lunghissimo stop ai box.
E durante la sosta, un indiavolato Lotterer, ha messo a referto una serie di giri impressionanti, che hanno portato l’Audi a ritrovarsi in testa e di avare anche un pò di vantaggio per gestire al meglio le fasi finali della gara.
Al termine delle 6 ore, le due Porsche rimaste in pista si sono classificate in seconda e terza posizione, ma questo risultato sicuramente non soddisfa in pieno i vertici della casa di Stoccarda, che hanno visto una 919 uscire dalla lotta per la vittoria nelle battute iniziali della gara a causa di un duello fratricida tra Tandy ed Estre e, soprattutto, hanno visto una gestione totalmente sbagliata della gara, visto che se la vettura #18 avesse cambiato le gomme all’ultima sosta avrebbe potuto tranuqillamente lottare per la vittoria con l’Audi #7 che, per non perdere tempo, non aveva cambiato gli pneumatici all’ultimo pit stop.
Quarto posto finale per l’Audi #9, guidata da Albuquerque/Bonanomi/Rast, con l’italiano che ha inciso più degli altri due piloti, tenendo la vettura a ridosso delle prime posizioni nelle prime fasi di gara, prima di cedere il volante e vedere il tempo sul giro alzarsi. Peccato, perchè forse l’italiano meriterebbe molta più attenzione dal team dei quattro anelli, puntando alla vettura di punta del team.
Quinta posizione per la Toyota TS040 Hybrid #2 di Wurz/Sarrazin/Conway, seguita dalla Porsche #19 di Hulkenberg/Bamber/Tandy , dall’Audi R18 e-tron quattro #8 di Duval/di Grassi/Jarvis e dalla Toyota TS040 Hybrid di Davidson/Buemi/Nakajima.
Sicuramente, in vista della 24 Ore di Le Mans, tutti i team dovranno guardarsi attorno per tentare di risolvere i problemi di affidabilità che li stanno affligendo in questo momento, altrimenti rischieranno di fare davvero una magra figura.
Nella categoria LMP2, la vittoria è andata alla vettura Gibson 015S del team Jota, che ha visto Mitch Evans fare la differenza rispetto al resto della categoria, seguito sul podio dalla Ligier JS P2 di Yacamàn/Gonzàlez/Derani e dalla Morgan LMP2 Evo di Webb/Rauges/Amberg.
Nella categoria GTE-Pro, a dare spettacolo è stato il nostro Gimmi Bruni, anche se è rimasto fuori dal podio: dopo un errore, il pilota romano è stato autore di una rimonta stratosferica, che lo ha portato in seconda posizione, ma i commissari di gara hanno penalizzato di un minuto la vettura del team AF Corse per un errore dei meccanici durante il cambio gomme.
Il successo, quindi, è andato alla Aston Martin #99 di MacDowall/Rees/Stanaway che ha precedeuto le due Porsche 911 RSR di Makowiecki/Lietz (equipaggio #92) e Muller/Estre (equipaggio #91).
Nella categoria GTE-Am, il dominio dell’Aston Martin #96 di Dalla Lana/Lauda/Lamy era facilmente poronosticabile.
Full Race Highlights di fiawec