WSK Gold Cup: chi sale e chi scende
Anche se ormai siamo già nel clima della WSK Master Series, come di consueto proponiamo alcune valutazioni su quelli che sono stati i protagonisti della Gold Cup corsa domenica ad Adria.
Iniziando dalla 60 Mini, tra i protagonisti in positivo c’è sicuramente Lachlan Hughes, che ha dato prova di una grande consistenza sia in qualifica che in gara, riuscendo a infilarsi tra i due piloti del team Gamoto e a piazzarsi sul secondo gradino del podio. In ombra, invece, Mattia Michelotto, che aveva stupito nel corso della Winter Cup e questa volta, imbottigliato dal traffico, non è riuscito ad agguantare le prime posizioni.
Capitolo KF Junior: la gara della vita la mette a segno Kush Maini, che mette insieme una finale capolavoro e riesce a salire sul podio, provando anche a vincerla ma ha dovuto accontentarsi del secondo posto dietro a un inarrestabile Lundgaard, mentre il protagonista negativo è Sun Yue Yang, che in questa gara finisce molto attardato anche a causa dei problemi patiti in prefinale.
In KF oltre a Karol Basz chi si distingue è sicurament Tom Joyner, autore di una rimonta mozzafiato in finale che lo ha portato al quinto posto. Scende invece Max Fewtrell, che vanifica tutto quello che aveva costruito nel weekend con una partenza disastrosa in finale.
Chiudiamo con la KZ2, dove la palma del migliore, oltre a Camponeschi, va a Lorenzo Camplese, capace di inventarsi un bel sorpasso su Marco Ardigò e ha cercato di impensierire il tandem Camponeschi-Thonon. Chi invece ha corso sottotono è Patrik Hayek, che si è visto staccare nonm solo da Thonon, ma anche dal giovane Javier Pescador.