Addio benzina e diesel: inventato il nuovo motore che consuma pochissimo e trasformerà le nostre auto I Ci hanno pensato i giapponesi
Spesso si guarda solo a ciò che accade in Italia, ma se la rivoluzione non è qui, ma parte da lontano, è giusto parlare anche di ciò che accade in altri paesi. Stiamo parlando del Giappone dov’è partita una nuova alleanza tra le numerose case costruttrici, intenzionate a sviluppare nuove tecnologie. Ecco quali sono le novità.
Il mondo delle quattro e delle due ruote sta cambiando, con la volontà di guardare ad un pianeta più pulito e nel rispetto delle emissioni di carbonio.
Al momento, l’alternativa ai carburanti tradizionali è sicuramente puntare all’elettrico che negli ultimi anni va per la maggiore. Di contro però le vendite delle BEV non sono affatto soddisfacenti sul fronte automobilistico, mentre nelle moto si è ancora più in ritardo.
Al momento i motori endotermici continuano a dominare la scena, ma dal Giappone è in arrivo una grande novità. Un sostanzioso gruppo di case costruttrici ha creato una partnership per lo sviluppo di un nuovo motore unico al mondo, che potrebbe essere unico per le emissioni. Scopriamo di cosa si tratta e quali sono le possibilità nel prossimo futuro.
Il Giappone è uno dei paesi con lo sviluppo tecnologico, ed è patria di colossi del settore automobilistico attuale. Dalla loro unione nasce il progetto denominato HySE, con l’obiettivo di sviluppare motori ad idrogeno, formato da brand iconico come Kawasaki, Suzuki, Honda e Yamaha, insieme a Toyota, Mazda e Subaru. Il target risulta essere quello di produrre dei motori ad idrogeno per la piccola mobilità urbana.
La collaborazione
La nuova collaborazione ha ricevuto il via libera dal Ministero dell’Economia e del Commercio giapponese, e in poco tempo ha già dato i suoi primi frutti.
La Kawasaki ha di recente svelato la HySE, ovvero una moto ad idrogeno che ha già fatto parlare di sé, senza dimenticare che la Toyota produce l’auto ad idrogeno più famosa e venduta al mondo chiamata Mirai. Su questa vettura è già stata implementata la tecnologia fuel cell, mentre altre auto, che arrivano anche da noi in Europa, montano un propulsore ibrido.
Idrogeno arretrato
Bisogna subito dire che per rendere l’idrogeno una tecnologia fruibile a livello globale ci sarà molto da fare e da lavorare, dal momento che è ancora molto costosa, ben più rispetto all’elettrico, ed anche sul fronte delle infrastrutture c’è tanto da fare. Se già l’elettrico risulta arretrato, l’idrogeno ha ancora molto da lavorare.
Se ad esempio prendiamo a riferimento l’Italia l’unica stazione di servizio provvista di Idrogeno si trova a Bolzano, ed in Europa ce ne sono poche in assoluto, per questo si nota come queste siano decisamente indietro rispetto all’elettrico.