È in arrivo la carta d’identità per la batteria della tua automobile. L’UE vuole monitorare quella che è la salute delle batterie.
Le auto elettriche stanno diventando sempre più una realtà. Il mercato di questa tipologia di vetture si sta ampliando in maniera esponenziale. Le grandi case automobilistiche stanno implementando le loro conoscenze per riuscire ad offrire ai loro clienti solo il meglio del mercato.
Da parte dei consumatori italiani, in merito, non sono poche le perplessità, probabilmente dovute, soprattutto all’ignoto. Insomma, si tratta di un prodotto che per noi è nuovo, poco conosciuto, su cui non sono state poche le chiacchiere negative che negli anni passati si sono diffuse.
I maggiori timori in merito alle macchine elettriche sono dovuti, soprattutto alla batteria e alla sua durata, che come ben si può immaginare non è di certo infinita. Come una qualunque batteria, anche quella dell’auto elettrica ha una certa durata, superata la quale deve essere cambiata, perchè non offre più le elevate prestazioni iniziali.
Ma per tenere sotto controllo lo stato di salute delle batterie delle nuovissime automobili elettriche, l’UE ha pensato a una sorta di carta d’identità. Lo chiamano Green Pass, termine con cui abbiamo imparato a fare i conti durante il Covid, ma che questa volta con la pandemia non ha molto a che fare.
Quindi nostri cari cittadini, tanto noi italiani, già convertiti all’elettrico, quanto gli altri abitanti dei paesi europei, probabilmente ben presto dovranno fare di nuovo i conti con il Green pass. ma questa volta nessun vaccino per noi. Piuttosto una carta d’identità per la nostra vettura e per la sua batteria.
Un provvedimento che sta per diventare ufficiale e che prende spunto dal bisogno di controllare i passi in avanti che, negli ultimi anni e soprattutto negli ultimi mesi, le aziende automobilistiche hanno fatto in termini di sviluppo delle auto elettriche. Insomma, il lavoro sta proseguendo ed è anche giusto riconoscere i giusti meriti a chi tanto ha lavorato e si è impegnato in questi mesi.
Il documento avrebbe la finalità di comprendere quali sono i paesi da cui arriva il maggior numero di batteria, tenendo traccia dell’andamento del mercato. Attraverso il Qr-Code sarà possibile verificare i materiali presenti all’interno della batteria, la loro provenienza, se si tratta di elementi che sono riciclati o nuoti. Inoltre verranno anche indicate eventuali sostanze pericolose.
Ovviamente tra i dati che verranno rilevati, non mancherà lo stato della batteria, manutenzioni effettuate. Insomma, un documento completo che ha lo scopo di ripercorrere la storia del prodotto.