Auto elettriche, Bruxelles vuole fartele pagare molto più care | Approffittane ora perché alzano i dazi ai cinesi
Il mercato delle elettriche in Europa è molto esposto ai ritmi serrati della concorrenza, all’interno dei quali la Cina sembra cavarsela piuttosto bene.
L’obiettivo di transizione a un tipo di mobilità definita come green, quindi elettrica, ha apportato modifiche sostanziali e visibili a tutto l’assetto del settore e del mercato dell’automotive: nuovi scenari e nuovi protagonisti alla ribalta. Parliamo soprattutto di un grand numero di brand e aziende nate con questo nuovo vento.
Tra queste senza alcuna ombra di dubbio, si fa notare la competizione sfrenata e centrale delle case automobilistiche cinesi che sono assolutamente diventate leader del mercato delle elettriche grazie al loro concetto di qualità, sicurezza e soprattutto prezzo davvero basso del prodotto.
Ultimamente però, anche di fronte ai risultati di crescita esponenziale di certe nuove realtà, in alcuni ambienti dell’Unione Europea, sembrerebbe inizino a circolare alcuni dubbi sulla regolarità di tutte le operazioni, potremmo dire meglio sul fair play e sul rispetto delle regole di mercato, da parte di tutti.
Il mercato delle auto elettriche del Vecchio Continente, quindi, potrebbe cambiare ancora il suo volto, proprio perché indiscrezioni intorno all’argomento vedono la Commissione Europea in prima linea per fare chiarezza sull’argomento, e non solo, anche altri campioni del mercato automobilistico come gli Stati Uniti.
Il mercato delle auto elettriche e il gioco spietato della concorrenza
L’Unione Europea non si è mai detta contraria, come dalle dichiarazioni dei suoi vertici, alla concorrenza e al libero mercato ma a patto che queste siano giocate su terreno lecito, di rispetto delle norme e che quindi si sarebbe duramente opposta a pratiche e strategie concorrenziali sleali. Un attacco velato alla Cina? Un modo per cercare di difendere il mercato interno europeo? Questa sentenza è dei posteri e non si può affermare con certezza nulla.
Di certo la Cina con i suoi prezzi rende la competizione inutile, perché nessun costruttore europeo o statunitense potrebbe mai arrivare a quelle cifre. In ogni caso il portale di news Reuters riporta che la Commissione Europea avrebbe considerato la possibilità di avviare una serie di indagini su tre gruppi automobilistici cinesi: BYD, Saic e Geely. Quello che ci è dato sapere tramite Reuters, che sembrerebbe citare fonti tenute strettamente anonime, l’indagine verterà su possibili pratiche scorrette.
Possibili sanzioni e conseguente aumento dei prezzi, le indiscrezioni
Queste potrebbero riferirsi proprio agli aiuti statali ricevuti forse dalle case automobilistiche cinesi. Una lunga indagine che dovrebbe durare più di un anno, dopo della quale saranno decise eventuali sanzioni. Forse l’introduzione di nuovi dazi? Questo creerebbe più allineamento dei prezzi alle europee, il loro costo finale aumenterà per il cliente. Ora la quota è al 10%.
Fatto sta che sarebbe come camminare sul filo del rasoio di rapporti già molto labili. Parliamo di un contesto più grande e non solo di semplice mercato dell’auto. Di uno scenario geopolitico e commerciale più ampio, Cina da una parte, Europa e Stati Uniti dall’altra.