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Auto, entro il 2020 i concessionari saranno il 15% in meno

La ricerca di S3.Studium, svelata al Centro Porsche Napoli (diretto da Giuseppe Del Priore) e che sara’ argomento centrale di un round table nel corso della prossima edizione dell’Autopromotec 2013, la rassegna dedicata al mondo dell’aftermarket, prende in analisi le prospettive di medio termine della domanda individuale di mobilita’ in base alle previsioni di un panel di esperti del mondo accademico e dell’automotive interpellati seguendo il metodo Delphi.

Nei prossimi otto anni il numero delle concessionarie auto subira’ una contrazione del 15-20%. Conseguenza diretta soprattutto di una ulteriore riduzione delle vendite di auto di media cilindrata, mentre terranno il passo le vetture premium e ci sara’ un exploit delle ibride, che prevarranno sulle elettriche, ancora penalizzate dalla mancanza di un sistema di ricarica a domicilio incentivato dal Governo. L’analisi si articola su quattro macro aree: evoluzione tecnologica, economia e consumo di mobilita’, politiche e investimenti pubblici e dimensione sociale della mobilita’. Partendo da questi ”campi” e’ stato possibile tracciare le linee guida di quella che sara’ la mobilita’ del prossimo futuro, entro il 2020, anno in cui, a detta di De Masi, l’Italia potrebbe riuscire a ritornare ai livelli di pre-crisi.     Nei prossimi otto anni, la produzione di auto diminuira’ in misura rilevante – ha evidenziato De Masi – e ne risentira’ soprattutto il segmento delle medie cilindrate, poiche’ il ceto medio dovra’ orientarsi verso cilindrate inferiori mentre terra’ il segmento di lusso. Aumentera’ la domanda di auto ibride, anche se costose – ha aggiunto – mentre quella di auto elettriche rimarra’ piuttosto contenuta soprattutto perche’ la ricarica a domicilio non sara’ incentivata dal Governo. L’utilizzo dei motori elettrici crescera’ soprattutto sui mezzi collettivi, in particolare quelli di trasporto pubblico e le flotte aziendali.