Auto, l’allarme delle autorità: dilaga la truffa dei bollini I Migliaia di automobilisti ingannati, cosa succede
Tutto il mondo è paese, non siamo siamo solo noi italiani ad essere bravi nelle truffe. Anche Francia, sono numerosi i truschini con il bollino Crit’Air, questi illeciti sono in aumento e il Ministero della Transizione Ecologica ha invitato gli automobilisti a rimanere vigili.
La graduale introduzione delle zone a basse emissioni (ZFE) sta obbligando un numero sempre maggiore di francesi a ordinare il proprio adesivo “Crit’Air” sui siti Internet, ma come spesso accade in questi casi altrettanti numerosi truffatori hanno fiutato l’opportunità, inviando messaggi SMS o creando siti web fraudolenti, per capirci molto simile a quelli che arrivano per i corrieri o le banche.
Il certificato di qualità dell’aria Crit’Air risulta essere un adesivo sicuro, da attaccare sul parabrezza del veicolo, che è obbligatorio per guidare nelle EPZ nel caso di mancata esposizione scatta una multa salatissima.
Il prezzo fisso e di 3,72 euro, ha reso noto il Ministero in un recente comunicato. “Se ricevete un SMS, ignoratelo, non cliccate sul link e non fornite mai le vostre coordinate bancarie se non sul sito ufficiale del Governo”, ha dichiarato il Ministero, facendo sapere che solo il sito ufficiale di Crit’Air, il governo o la prefettura non inviano SMS agli utenti per vendere adesivi.
Per combattere le frodi, il Governo ha annunciato la creazione di un osservatorio di internet per limitare la portata dei siti fraudolenti. Inoltre, prevede di lanciare una campagna informativa nel secondo trimestre del 2023 al fine di evidenziare quale sia il modo corretto per avere il bollino.
Le truffe con gli adesivi corrono sul web
Questo non risulta una nuova pratica, ma le truffe con gli adesivi Crit’Air esistono dal 2017, ma si sono diffuse poco tempo fa. Sono stati osservati due metodi di funzionamento, il primo consiste nel creare un sito web falso e copia dell’originale che utilizza i codici visivi e il layout del vero sito ufficiale, dove alle potenziali vittime viene chiesto di fornire le proprie coordinate bancarie.
Il secondo utilizza la tecnica phishing tramite SMS o e-mail da database creati illegalmente per indirizzare le vittime.
Il servizio di analisi strategica della criminalità organizzata (Sirasco) ha comunicato: “A volte, dopo una prima chiamata, il truffatore telefona alla vittima fingendosi il suo banchiere per avvertirla che e stata truffata e chiede l’accesso ai suoi conti per annullare presumibilmente la transazione”, ha raccontato William Hippert, responsabile di Sirasco, in un’intervista. Alla fine del 2022, una persona ha trasferito 10.700 euro su un conto in Spagna, un’altra 3.000 euro in Lituania.