I nuovi tipi di finanziamento offerti dalle concessionarie, vengono descritti come molto vantaggiosi per l’acquirente, ma non sempre lo sono.
È di recente che il cliente interessato ad acquistare una nuova vettura, recandosi in concessionario, si vede offrire la possibilità di un finanziamento differente dal solito, che viene descritto come una novità e come un’offerta irrinunciabile.
Il venditore delinea il preventivo dell’auto al cospetto del cliente interessato, mostrandogli ovviamente il prezzo del modello. Una somma che potrà pagare divisa comodamente in un numero di rate a sua scelta, di solito un gran numero di rate, da 48 a 59, siamo su queste cifre qui.
All’interno della rata, spesso sottolineato più volte dal venditore come un vantaggio, ci sono tutti i servizi di gestione vari per l’auto, quindi appetibile, visto che il conducente dovrà occuparsi delle tasse obbligatorie da versare allo Stato e poi dell’assicurazione.
Inoltre sembra in quel momento, che le rate coincidano con la somma finale, un affare insomma. Dopo la fine del pagamento delle rate, che succede? Da premettere che è un tipo di finanziamento che è quasi considerabile come una sorta di leasing.
Portiamo un esempio. Se il tempo di pagamento delle rate abbraccia 5 anni, dopo questo periodo, il cliente potrà ridare indietro l’auto e prenderne una nuova, sempre continuando a pagare rate. Ma è proprio tutto qui? Bisogna far caso ad un punto in tutta la situazione e cioè il piano di ammortamento del finanziamento, che spesso non viene illustrato al cliente.
Si scopre infatti, il più delle volte che in questo tipo di finanziamento, il debito residuo del cliente è superiore di almeno qualche migliaio di euro rispetto al valore dell’auto finanziata. Ma come è possibile che dopo anni di rate il debito finale è più alto di quello iniziale? Prima di tutto tutti i servizi inclusi nella rata della vettura acquistata hanno un costo che inevitabilmente si somma al costo totale dell’auto.
Inoltre non abbiamo considerato ancora i tassi di interesse che galoppano su quella somma a cui si aggiungono i servizi appena citati, che di solito non sono sotto il 12%. E poi non dimentichiamoci del fatto che le rate, che il cliente pagherà comodamente in un lungo periodo, e che sono di solito importi minimi, non possono ovviamente che pagare solo una parte di costi, tra interessi accumulati negli anni, servizi inclusi e costo della vettura.
Il meccanismo purtroppo non è proprio trasparente: dare l’idea di un’offerta vantaggiosa che poi così vantaggiosa non è. Dunque se il cliente decidesse mai di non restituire la vettura, perché è una possibilità a sua disposizione, dovrà inevitabilmente pagare altre rate molto più costose delle prime, per restituire il debito residuo che è aumentato, oppure restituire l’intera somma spettante al concessionario e che non è per niente leggera.