Le rubano l’auto e dopo la chiamata alla polizia aveva perso ogni speranza. Ma Zoë, ventiduenne studentessa di economia di Birmingham non si rassegna e risolve il caso insieme agli amici grazie ad uno stratagemma. La sua storia ha già fatto il giro del web
A Zoë Pettit, 22 anni, era stato proibito di rintracciare la sua auto rubata. I suoi genitori, preoccupati l’avevano implorata di non avventarsi nella ricerca della Ford Fiesta che le era stata sottratta. Il furto era avvenuto la notte precedente e al mattino la giovane si era svegliata come al solito per una sessione di ginnastica accorgendosi che la sua auto era scomparsa dalla strada dove era parcheggiata a Selly Oak, Birmingham.
In preda al panico, Zoë si è subito lanciata nella ricerca facendo il giro del quartiere, chiedendosi se per caso l’avesse parcheggiata in un posto diverso e le fosse sfuggito di mente. Ma la 22enne non riusciva proprio a vederla da nessuna parte.
Per fortuna Zoë aveva infilato l’AirTag, un dispositivo di localizzazione che può essere utilizzato tramite il telefono, nella fodera della sua auto dopo che gli altri studenti le avevano parlato di un’ondata di furti d’auto nella zona.
Ha detto: “Sono andata sul mio telefono e ho controllato l’AirTag – e ho visto che l’auto era a sette miglia da dove mi trovo“. A quel punto “Abbiamo chiamato la polizia e, in tutta onestà, sono stati molto utili. Una pattuglia si è subito messa a disposizione per la ricerca guidando verso il punto in cui si trovava l’AirTag”
L’applicazione mostrava un’etichetta che rivelava l’auto in movimento e questo ha consentito ad un poliziotto di effettuare la ricerca per diverse ore, ma purtroppo senza alcun risultato. Alla fine la polizia ha rinunciato alla ricerca dando per buona la possibilità che i ladri, accortisi del dispositivo di tracciamento, se ne siano disfatti per sabotare le ricerche.
A questo punto a Zoë non restava altra scelta che non quella di accettare la sconfitta e denunciare il furto al suo assicuratore. La ragazza, allora ha deciso di rivelare il furto ai suoi genitori che, preoccupati l’hanno implorata di non rintracciare da sola l’auto rubata, consapevoli del pericolo che l’avrebbe investita nel caso si fosse avventata in zone poco raccomandabili della città.
Ma lei e due compagni di università, mostrando tenacia e caparbietà si sono lanciati nella ricerca e hanno risolto il crimine nel giro di poche ore ritrovando la Ford bianca scomparsa, anche se la sua targa nel frattempo era stata cambiata.