Auto spiona: se parli troppo sentono tutte le tue conversazioni e ti vengono a cercare fino a casa

Rappresenta un limite della tecnologia, anche a bordo della nostra auto: la sottrazione di dati personali potrebbe essere un problema anche a bordo.

La tecnologia e l’innovazione, rappresentano senza alcuna ombra di dubbio il progresso e l’evoluzione in qualsiasi tipo di attività. Uno dei massimi esempi di tutto questo è rappresentato dall’auto: i passi avanti in questo settore, sono la prova di quanto il futuro sia già a nostra disposizione.

Sistemi di assistenza alla guida, funzioni di connettività, assistenti vocali, intelligenza artificiale a bordo, il sistema di infotainment delle auto ormai è un vero e proprio computer. Naturalmente per avere a disposizione tutti questi prodigi della tecnologia, in cambio si dovrà pur offrire qualcosa.

E la moneta di scambio, altro non è che i propri dati sensibili e personali. Già nel momento in cui si collega lo smartphone all’auto, inevitabilmente una miriade di dati finisce per andare persa. Purtroppo quello della privacy e della sicurezza dei dati personali, è un limite della tecnologia, un problema sempre più attuale.

E lo è anche a bordo della propria auto, un luogo che pensavamo come protetto e sicuro, solo nostro, non lo è poi così tanto. L’auto potrebbe essere la prima a spiarci, ad ascoltare tutto quello che si dice, tutte le conversazioni: attenzione quindi a quello che si dice.

Auto spiona: potrebbe davvero ascoltare tutte le tue conversazioni

Colpa della connettività del sistema di infotainment e della più avanzata assistenza alla guida, tutte tecnologie in grado di raccogliere una quantità di dati personali inesauribili, dalle informazioni più personali, indirizzi, dati sanitari, ai gusti e alle preferenze. Ma non solo.

Ricordiamoci infatti che tutte le auto sono ormai dotate di microfoni, quelli dell’assistente vocale, sensori, microcamere e telecamere che in ogni caso potrebbero registrare tutto quello che avviene nell’abitacolo. Certo è che i costruttori hanno l’obbligo di utilizzare tali dispositivi solo per il funzionamento dei sistemi di assistenza alla guida, e solo per migliorare l’esperienza del conducente, ma il rischio è latente.

Dati sensibili a rischio: la necessità di tutelare la privacy

Uno studio dell’ EDPB European Data Protection Board ha equiparato i moderni veicoli a delle fonti di big data, come se fossero proprio degli IoT Internet of Things, apprendendo una enorme quantità di dati, violando la privacy dei conducenti. Pensiamo a un dato.

Già qualche anno fa, nel 2020, alcune ricerche avevano posto in evidenza il fatto che nel nostro Paese, il 45% delle automobili risultava connesso e di conseguenza, assorbiva dati sensibili. Tutto questo rende particolarmente importante trovare una soluzione, più che altro una chiara regolamentazione per proteggere e tutelare i conducenti, che a questo punto non sono nemmeno più liberi di parlare di cose personali nella propria auto.