Automobilisti sconvolti per la stangata a tradimento: pagherai una barcata di soldi in più I La decisione dell’Ue è una vera mazzata
Le strategie della Bce per contenere l’inflazione stanno mostrando i primi effetti negativi su mutui e prestiti, strumenti per i consumatori.
Come contenere l’inflazione che negli ultimi tempi sta facendo da padrona nei carrelli e nelle tasche dei cittadini europei? La strategia intrapresa dalla Bce, dalla Banca centrale Europea per farlo, sembra prevedere un incremento dei tassi di interesse, fino allo 0,25%. Le conseguenze di questo piano strategico non si fanno certo attendere e ancora una volta sembrano pesare sulle spalle della popolazione.
Le ultimissime rilevazioni del Codacons, una delle principali associazioni italiane a sostegno e tutela dei consumatori, hanno mostrato già come i primi effetti della strategia siano rintracciabili sull’argomento, di per sé gia complicato dei mutui. Attualmente un mutuo costa all’anno fino a 5.000 euro di più, rispetto al 2021. Ma anche i piccoli prestiti, molto frequenti, hanno delle rate che risultano essere molto ma molto più pesanti.
Un esempio molto realistico e tangibile possono essere quei prestiti che il consumatore accende per acquistare una nuova automobile, uno strumento che è all’ordine del giorno, perché la maggior parte degli italiani, magari non avendo a disposizione la somma per acquistarla decide di far ricorso ad un piccolo prestito da pagare comodamente e con calma a rate.
Incremento dei tassi di interesse, effetti su mutui e prestiti
Dati alla mano, ce li consegna questa volta Federcarrozzieri, per un prestito di 10.000 euro della durata di 90 mesi, la rata mensile prevista passa da 139,22 euro (mese di dicembre 2021) a 147,75 euro. Parliamo di un aumento di +767,7 euro sulla somma totale. È incredibile come il tasso d’interesse possa balzare al 12,27%. Facendo un calcolo, chi ha chiesto quel prestito da 10.000 euro, da ridare indietro in 5 anni, avrà alla fine da pagare almeno 3.229 euro di interessi e spese.
In questo clima non potevano non aumentare anche i costi dei finanziamenti proposti dalle case automobilistiche. sempre Federcarrozzieri mostra come quelle che sono le soluzioni d’acquisto pubblicizzate sui vari siti dei diversi brand automobilistici, prevedono un tasso di interesse, un TAEG medio tra il 7,5% e il 9%, che si applica a coloro che decino di acquistare a rate una vettura, rispetto a un tasso del 4-5,5% di due anni fa circa.
Le conseguenze sul mercato dell’auto
La conseguenza e l’effetto immediato di una situazione del genere riguarda le famiglie e i consumatori, che saranno, senza ombra di dubbio, scoraggiati dal cambiare e dall’acquistare una nuova auto, non la cambieranno, ma terranno la loro vettura vecchia. Questo nel tempo condurrà ad un progressivo invecchiamento del parco auto circolante su scala nazionale.
Affinché le macchine, seppur più datate, possano continuare a circolare in totale sicurezza, secondo gli standard previsti, è necessario, anche su consiglio diretto di Federcarrozzieri, che a mettere mano per manutenzioni, ricambi e sostituzioni, sia sempre personale specializzato, officine di fiducia.