Autostrade, la nuova tassa spaventa gli automobilisti I Alla fine saranno loro a pagare di più al casello
Un’estate davvero cara, rincari e aumenti dei costi del pedaggio autostradale ricadono sempre sulle spalle degli automobilisti.
L’estate 2023 sicuramente sarà ricordata per essere stata una stagione da record per i prezzi. Le vacanze degli italiani sono state davvero care, non parliamo solo degli alberghi, degli stabilimenti e dei ristoranti, ma del costo di viaggiare. Carburante alle stelle, specie in questo mese di agosto, e non può mancare all’appello il costo del pedaggio autostradale.
Obbligatorio e costoso per lunghe tratte, una spesa anche abbastanza esosa che gli automobilisti per forza di cose devono pagare. In Italia la situazione del costo del pedaggio autostradale era stabile dal crollo del ponte Morandi, 2018, da allora i prezzi erano rimasti più o meno costanti. In questo 2023 si è registrato qualche aumento richiesto dalle società che le gestiscono.
Parliamo di Autostrade per l’Italia, che ha incrementato i costi di più del 2% sulle sue tratte o di Gavio che ha innalzato i costi per alcuni tratti di competenza. Fatto sta che il peso degli aumenti si riversa sulle spalle degli automobilisti, sempre. Non stupisce dunque quello che sta accadendo in Francia.
Rincari sul pedaggio autostradale e una nuova tassa
Sotto la lente di ingrandimento e di osservazione del Governo francese ci sono le società concessionarie autostradali francesi, i cui profitti sono alle stelle, proprio nel momento in cui i pedaggi autostradali continuano ad aumentare a spese di coloro che viaggiano, sulle spalle dei poveri automobilisti e sulle loro tasche. Ecco perché le istituzioni del Paese hanno deciso di imporre loro una nuova tassa a partire dal prossimo anno.
Le autostrade francesi sono state privatizzate al fine di garantire la manutenzione e il funzionamento, diventati troppo costosi per lo Stato. A gestirle sono infatti le francesi Vinci e Effaige, la prima gestisce le ex Autoroutes du Sud de la France (Asf) e la rete Autoroutes Paris-Rhin-Rhône (Aprr). La Compagnia Autostradale del Nord e dell’Est della Francia (Sanef) è invece di gestione della spagnola Albertis. Ma torniamo un attimo all’aumento dei prezzi del pedaggio.
Il caso delle autostrade francesi
Tutto questo è spiegabile col fatto che le condizioni di negoziato di privatizzazione decise nel 2006, prevedevano il raggiungimento di un obiettivo di redditività del sistema autostrade da realizzare entro il 2032 con il permesso di aumentare ogni anno le tariffe dei pedaggi proprio al fine di colmare le uscite dei gestori per quell’obiettivo con le entrate, degli automobilisti che in milioni pagano i pedaggi.
E non finisce qui, perché queste concessioni appaiono essere molto più redditizie del previsto. Cifre alla mano nel 2021 i tre gestori hanno ricavato almeno 3,9 miliardi di euro. Ecco perché quindi il Governo francese ha deciso di imporre ai gestori delle autostrade una tassa dal 2024.Una sorta di giustizia nei confronti di automobilisti e cittadini che sono sempre lì a pagare il prezzo delle decisioni.