Autovelox, fermi tutti prima di pagare: nel verbale deve essere riportata questa data | Nessuno va mai a guardare
Alcune regole riguardanti l’uso e il funzionamento corretto degli autovelox sono imprescindibili: il mancato rispetto potrebbe rendere le multe nulle.
È praticamente un obbligo di legge, più volte ribadito e sottoscritto sia dalla Corte di Cassazione che da quella Costituzionale, quello che vige per i dispositivi di rilevamento della velocità su strada, per gli autovelox, e che riguarda la loro taratura periodica e annuale nel rispetto dei manuali d’uso.
Si tratta di sottoporre a verifiche regolari, sia di funzionalità che di misurazione, gli autovelox che hanno il compito di controllare e anche di rilevare i conducenti che si rendono, a bordo dei loro veicoli, trasgressori del Codice della Strada e che commettono l‘infrazione di superamento della velocità.
Un errore di misurazione dell’autovelox oltre che essere ingiusto nei confronti del soggetto a cui verrebbe notificato il verbale di multa, significa includere anche la possibilità che quello stesso soggetto, a seguito di verifiche e controlli sulla legittimità della multa, potrebbe impugnarla attraverso ricorso.
E la multa, corredata da difetti di forma già sul nascere, come per esempio l’assenza nel verbale di notifica dell’ultima data di controllo e taratura dell’apparecchio, potrebbe davvero essere ritenuta nulla. Moltissimi sono i casi che hanno interessato l’argomento, anche dal punto di vista giuridico.
Autovelox e multe: la regola della taratura
Per esempio lo è la sentenza numero 2670 del 2016 emessa dal Tribunale di Treviso, che proprio riguardava la presunta annullabilità di una multa dovuta al non rispetto della necessità di taratura periodica della strumentazione. Il Tribunale stesso, si è espresso sull’obbligo di taratura e revisione annuale degli autovelox su strada, e se così non fosse, proprio dal caso esaminato dal Tribunale, la multa comminata risultava essere perciò illegittima.
All’epoca, l’amministrazione comunale, responsabile dell’apparecchio, propose l’appello davanti al Tribunale e soprattutto davanti all’accoglimento dell’impugnazione in primo grado, che però venne rigettato. L’articolo in questione del Codice della Strada è il numero 45 “tutte le apparecchiature impiegate nell’accertamento delle violazioni dei limiti di velocità devono essere sottoposte a verifiche periodiche di funzionalità e taratura“.
L’obbligo della data di verifica nel verbale di multa
E la sentenza della Corte di Cassazione n.25125/2015 non ha fatto altro che ribadirlo “tutte le apparecchiature di misurazione della velocità (cd. autovelox) devono essere periodicamente tarate per verificare il loro corretto funzionamento, che non può essere dimostrato o attestato con altri mezzi, quali le certificazioni di omologazione o di conformità“.
Nel caso della sentenza del Tribunale di Treviso, l’apparecchio non veniva revisionato da oltre un anno prima dell’accertamento dell’infrazione. Oltre il tempo stesso indicato nel manuale d’uso dell’autovelox stesso che prevedeva la verifica della conformità del dispositivo almeno una volta all’anno.