Benzinaio, in questo unico caso ti è consentito pagare meno senza rischiare il penale
I prezzi del carburante sono sempre alle stelle ma potrebbe verificarsi l’eventualità di un errore nell’esposizione delle tariffe, da parte del gestore.
Quando si discute intorno all’argomento costo del carburante si aprono capitoli senza fine, specie per gli automobilisti e i conducenti italiani che da qualche anno si trovano a fare i conti con rialzi, specie in certi periodi, e per fortuna anche quelli che potremmo definire ritorni alla normalità dei prezzi.
Viaggiare può costare davvero molto, a volte può diventare un vero e proprio lusso fare un pieno di carburante alla propria auto. Purtroppo sia la benzina che il diesel sono spesso andati incontro a aumenti anche elevati di prezzo, rispettivamente il 10 e il 15%, durante lo scorso anno.
In cifre significava che un automobilista pagava quasi 10 euro in più per un pieno di benzina e quasi 14 euro in più per quello di diesel. Le soluzioni a questo problema sono poche, certamente quello che molti automobilisti fanno è cercare di risparmiare il più possibile.
Per esempio cercare il distributore più conveniente per il loro rifornimento, nella zona più vicina. Adesso anche più facile capirlo con l’esposizione obbligatoria del cartello dei prezzi. In questa ricerca potrebbe capitare di trovare davvero un’offerta quasi stracciata di un distributore.
Rifornimento carburante: quando il prezzo è davvero troppo basso
Ovviamente correre a fare rifornimento è la prima cosa da fare. Ma poiché il prezzo è veramente basso, parliamo della possibilità di cifre abbastanza irreali solo alla vista, si capisce bene che c’è qualcosa che non quadra, che sicuramente si tratta di un errore. Approfittare di un errore di prezzo, commesso dal gestore, naturalmente a ribasso, presso un distributore di carburante, si configura come reato, con responsabilità penali o civili?
Approfittare del prezzo, fare rifornimento, avendo realizzato che si tratta di un errore, con questa consapevolezza, significa in qualche modo non agire in buona fede, quindi il comportamento dell’automobilista che fa rifornimento potrebbe essere configurato come doloso ma non di certo egli ha commesso un reato. Questo perché nonostante l’errore di prezzo, l’automobilista ha pagato il suo rifornimento seppur pochissimo.
Un errore del gestore, nessun reato per l’automobilista
Non ha commesso alcun furto o non vi è stata alcuna sottrazione di carburante a differenza di quanto prescrive l’articolo 624 del Codice Penale. Ma non si può configurare neppure reato di truffa, come delineata dall’articolo 640 del Codice Penale, perché non c’è stata alcuna induzione all’errore, che è la condizione principale di un reato del genere, da parte dell’automobilista nei confronti del gestore che ha commesso l’errore di prezzo.
Nessuna conseguenza penale dunque però attenzione perché ce ne potrebbero essere alcune dal punto di vista civile, seppur minime: il gestore accorgendosi dell’errore e del rifornimento a prezzo stracciato, potrebbe chiedere all’automobilista di essere rimborsato.