Biciclette of limits: arriva la multa choc, quasi 700 euro da tirare fuori, e il motivo è impensabile
Sono iniziati i controlli a tappeto e fioccano le multe salate: nuove regole che lasciano tutti di’ stucco prima di Natale, ecco perchè
Negli ultimi anni, l’attenzione ai dettagli del codice della strada è aumentata, coinvolgendo non solo i veicoli a motore, ma anche altre categorie di utenti che prima non erano considerati. Questo ha portato a discussioni accese sul significato stesso di “circolazione responsabile”.
Il ciclismo non sfugge a questa scelta: basti vedere come le piste ciclabili sono diventate un luogo sempre più frequentato, tanto da richiedere interventi che possano mantenere la sicurezza per tutti gli utilizzatori senza problemi. Il concetto di limite di velocità, che molti associano esclusivamente alle automobili, ha iniziato a prendere piede anche su questi percorsi dedicati.
Una delle domande che emergono riguarda il confine tra libertà individuale e responsabilità collettiva di tutti. Tuttavia, dietro queste decisioni c’è sempre una motivazione che punta a prevenire incidenti e garantire l’incolumità di tutti.
In questo contesto, la tecnologia gioca un ruolo chiave. Gli strumenti di controllo, come gli autovelox, si sono evoluti, diventando più precisi e versatili che mai. Può un limite di velocità pensato per le bici essere davvero rispettato? Ecco il nuovo annoso problema che nessuno si aspetta.
Il regolamento
Nelle piste ciclabili d’Italia se lo sono chiesti in tanti, ma questa notizia è stata introdotta con una regolamentazione che ha lasciato molti senza parole e veramente scioccati. Un limite di velocità pari a 10 km/h per i ciclisti è diventato realtà, accompagnato da controlli accurati tramite telelaser. Questo al fine non di trovare il nuovo Bartali o Ganna, quanto salvaguardare i pedoni che affollano il percorso, soprattutto nei momenti di maggiore afflusso.
Nonostante le proteste sui social, le autorità locali hanno confermato la loro intenzione di mantenere questi controlli attivi. Le sanzioni sono senza parole e nessuno si aspetta che vengano imputate alla bicicletta in quanto nessuno le ritiene ius mezzo.
Le multe folli
Proprio nel comune ove questo vi è, un ciclista che percorreva la pista ciclabile è stato fermato dalla polizia locale mentre viaggiava a 32 km/h, superando di 22 km/h il limite imposto. Ecco quindi una multa da 670 euro, applicata in base alle norme del Codice della Strada che non distinguono tra veicoli a motore e biciclette, si sa, la legge non ammette ignoranza.
Queste sanzioni hanno fatto discutere, sia per la severità che per l’inusualità della situazione. Mentre molti ciclisti si sentono penalizzati da un limite ritenuto “assurdo”, le autorità sottolineano che il provvedimento è necessario per proteggere i pedoni. Il vantaggio è che in bici non decurtano i punti della patente dell’auto.