Bollo auto, fulmine a ciel sereno per 2 milioni di automobilisti I Se sei tra gli sfortunati dovrai pagare di più
Ci risiamo, ogni volta la stessa storia, tutto d’estate aumenta e le tasche sono sempre più vuote.
Questa volta l’aumento riguarda circa due milioni di assicurati, di cui una buona parte collocati nel sud Italia e nelle grandi aree urbane.
Questi utenti, ormai stufi e tartassati rischiano di vedersi quadruplicati i premi delle polizze Rc auto in virtù dell’entrata in vigore di “una norma ingiusta”, introdotta con la Legge sulla Concorrenza, che obbliga le imprese estere operanti in Italia ad adottare la procedura di risarcimento diretto, parliamo di utenti titolari di assicurazioni per ciclomotori e non solo.
A lanciare il grido d’allarme su “una norma altamente iniqua e fortemente inflattiva” sono Furio Truzzi, presidente di Assoutenti, e Alessandro Mostaccio, segretario generale del Movimento Consumatori, che vogliono portare il caso in discussione con procedura d’urgenza al Cncu, ovvero al Consiglio Nazionale dei Consumatori e degli Utenti, oggi presieduto dal ministro Adolfo Urso.
Proprio per soddisfare le richieste in tale direzione nei giorni scorsi è stato chiesto al Comitato per la definizione dei parametri economici per la procedura di risarcimento diretto insediato presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, che vede numerosi componenti, oltre ai rappresentanti del Ministero, dell’Ivass, dell’Ania, della Consap e delle associazioni dei consumatori.
Il sistema va riformato
La sospensione dei lavori e il loro rinvio dopo una profonda revisione dei criteri risarcitori, come peraltro richiesto dalla stessa Ivass durante l’audizione parlamentare lo scorso marzo non è andata a buon fine.
Questo ha lasciato 2 milioni di assicurati in balia di un aumento esponenziale dei premi rischia di aumentare il tasso di evasione assicurativa e minare profondamente il concetto di mutualità che si vede “sovraccaricato” di altri 400 milioni di euro per il venir meno di decisivi elementi concorrenziali.
Questo è quanto sostengono Assoutenti e Movimento Consumatori: “Il risarcimento diretto fa acqua da tutte le parti, una misura che doveva favorire gli assicurati ma si è trasformata in un ginepraio di vessazioni che ha alterato profondamente la struttura del mercato assicurativo, minando il patto di fiducia tra assicurazioni e assicurati – spiegano congiuntamente Furio Truzzi e Alessandro Mostaccio – Il sistema del forfait tra compagnie va profondamente rivisto e va ripristinato un minimo principio di concorrenza: non devono essere le imprese estere sottoposte all’obbligo di adottare una procedura come il risarcimento diretto ritenuta facoltativa dalla Corte costituzionale tre lustri fa, ma si deve rendere tale procedura facoltativa per tutte le assicurazioni e per tutti gli assicurati”.