Non pagare il bollo auto è possibile. Scopriamo in che modo è possibile evitare questa spesa. Queste informazioni ti saranno utili.
Il bollo auto rientra di diritto all’interno di quelle che sono le spese per l’auto che ogni automobilista è tenuto a sostenere. Ovviamente, senza dilungarci eccessivamente, evidenziamo come ci siano alcune classi di soggetti che non sono tenute al pagamento, ma non è questa la sede per discuterne.
Quindi dicevamo che ogni automobilista deve pagare il bollo, o meglio, la tassa di possesso dell’automobile. Il pagamento deve avvenire una volta all’anno e in genere l’importo cambia da regione a regione e da tipologia di auto a tipologia.
Questi sono dunque gli elementi che influiscono sull’importo che si paga per poter possedere l’automobile, che si aggiunge all’assicurazione, alla manutenzione e alla revisione, che deve essere sostenuta dal veicolo ogni due anni. Sappiamo bene quanto queste spese possono mettere in difficoltà un qualunque cittadino che si trova di fronte a un vero e proprio salasso.
Ebbene a meno che non si faccia parte di una delle categoria per cui è prevista l’esenzione dal pagamento del bollo, l’unico modo per non pagare e non esser costretto a farlo, è conoscere alcune semplici regole.
C’è stato un periodo, qualche anno fa, in cui si parlava della possibilità di dover pagare il bollo annuale, per poter superare la revisione. Evenienza che non è poi divenuta legge e quindi attualmente non è valida. Ma ovviamente, gli organi preposti di tanto in tanto procedono a controlli che rilevano i furbetti del bollo.
Quindi se si è tra coloro che non pagano il bollo, è normale che prima o poi ci si vedrà recapitare un avviso di pagamento. L’ingiunzione deve però arrivare dalla Regione, a meno che non si tratti di luoghi a statuto speciale su cui interviene Equitalia.
Occorre innanzitutto sapere che il bollo e il suo pagamento, vanno in prescrizione dopo 3 anni. Quindi in questi 3 anni deve arrivare l’avviso di accertamento da parte della regione, se ciò non avviene il bollo si considera decaduto e non deve più essere pagato. La data da tenere in considerazione è quella di invio dell’avviso e non quella di consegna. Inoltre nel caso in cui l’accertamento arrivi scaduto entro tale termine, ci si potrà appellare alla Commissione tributaria per non pagare e, nel caso in cui l’importo della cartella sia inferiore ai 3.000 euro, il cittadino non avrà nemmeno bisogno di assistenza legale.
Inoltre la cartella non risulterà valida nel caso in cui la parte capitale e quella degli interessi siano indicate in un’unica voce. Gli interessi devono essere indicati in maniera specifica e separatamente. Infine, nel caso in cui l’avviso di controllo non sia stato inoltrato e ricevuto, la cartella risulta non valida.