Ecco come contrastare il primato delle aziende petrolifere. È finalmente possibile agire contro ciò che sembra impossibile da cambiare.
Pensate veramente che l’elettrico sia l’unica possibile alternativa al carburante? La prima accusa che la società muove nei confronti del carburante è il suo essere altamente inquinante. Altrettanto vero è che negli ultimi mesi tanto la benzina quanto il diesel sono aumentati in maniera continua e incessante, spingendo i paesi a cercare delle valide alternative.
La problematica dell’inquinamento ha spinto gli stati a prendere dei provvedimenti e a tal proposito le direttive sono chiare, entro il 2035 i motori diesel non verranno più prodotti, lasciando spazio all’ibrido e all’elettrico. Peccato che non tutti i centri abitati sono pronti ad offrire sufficienti spazi per la ricarica.
Ma allora come è possibile affrontare questo cambiamento senza che non si verifichino problematiche per gli automobilisti? Uno dei marchi che maggiormente si è assunto la responsabilità del cambiamento è Toyota, con il presidente che è sceso in campo sostenendo che è loro compito offrire delle soluzioni che permettano di avere una società ad emissioni zero. Non è certo un caso se una delle prime auto ibride è stata lanciata proprio da Toyota.
Ma se vi dicessimo che c’è una valida alternativa che arriva fino a noi dal Brasile.
Strane le stazioni di rifornimento Brasiliane, oltre al diesel e alla benzina è presente una terza opzione a noi completamente sconosciuto. Lo sviluppo di quest’ultimo lo si deve alla crisi petrolifera che si è avuta nel paese nell’anno 1973, quando le importazioni nel paese erano in grado di soffiare l’80% della domanda di petrolio grezzo, ma di punto in bianco il costo salì alle stelle e con lui il valore del debito del paese.
Occorreva una risposta che arrivasse efficace e veloce. Da qui la decisione di utilizzare come carburante l’etanolo per il quale utilizzo lo stato aveva già fornito degli incentivi fiscali al fine di adeguare le pompe di benzina.
Il Brasile è il più grande produttore mondiale di canna da zucchero e quindi di etanolo da canna da zucchero. Quest’ultima è in grado di assorbire la CO2 dall’aria mentre cresce. Quello che se ne ricava è un etanolo da utilizzare come biocarburante ecologico che non produce carbonio quando viene bruciato.
Un carburante che risulta essere all’incirca il 30% più economico della benzina e ad oggi in Brasile è molto popolare nelle pompe di benzina. Ovviamente per il suo utilizzo le automobili devono essere appositamente modificate.