Caro benzina, il 2024 si prospetta pessimo: questa nuova minaccia rischia di far impennare di nuovo il prezzo del greggio
Brutte notizie per questo 2024 che è appena iniziato, una nuova minaccia rischia di far impennare di nuovo i prezzi del greggio. I cittadini dovranno fare i conti con un nuovo caro carburante.
Quella che negli ultimi anni sta affliggendo l’Italia è una crisi economica che sta lasciando un segno profondo in tutte le famiglie del nostro paese. Non sono poche quelle che devono fare i conti con stipendi che sembrano aver completamente perso il loro potere di acquisto.
I prezzi sono arrivati alle stelle, ma non parliamo solo del caro benzina, che forse è ciò che più risalta all’occhio del consumatore, pensiamo anche all’aumento delle forniture di energia elettrica e dei generi alimentari, ad iniziare da quelli di prima e primissima necessità.
In tutto questo, come è facile immaginare, a rimanere sempre uguali sono gli stipendi che non hanno subito nessun aumento, in compenso hanno perso il loro valore. Numerosi i fattori che hanno contribuito a questo quadro generale.
Certo, di inflazione se ne parla da decenni, ma, mai aveva raggiunto livello di questo tipo. A metterci lo zampino ci ha pensato il Covid, con tutti i suoi strascichi, non solo sulla salute degli italiani e la guerra tra Russia e Ucraina. Ma ora che sembrava che si potesse riguadagnare una certa stabilità, ecco un nuovo evento che potrebbe essere la causa di una sonora mazzata.
Il conflitto del Mar Rosso
Nemmeno il tempo di pregustare una nuova stabilità che a sconvolgere le sorti dell’economia mondiale ci sta pensando il conflitto del Mar Rosso, dove i paesi alleati vogliono proteggere il trasporto via mare dagli attacchi dei ribelli Houthi, che sostengono l’Iran. Come in molti sapranno, il Mar Rosso è molto trafficato e l’industria mondiale lo utilizza per i traffici di ogni genere.
Lo stretto di Bad al-Mandab che è quello maggiormente utilizzato, attualmente è divenuto il meno sicuro in quanto luogo caldo delle rappresaglie con ben 12 navi che sono già state assaltate. Ecco che vi è stato quindi l’obbligo di sospendere la navigazione. Le navi degli importatori devono circumnavigare l’Africa con ben il 40% in più di miglia nautiche da percorrere.
Un nuovo aumento dei prezzi
Il 40% di miglia nautiche in più, da percorrere per tutte le navi si traduce in un netto aumento dei prezzi. Sembra ovvio a questo punto che, una situazione di questo genere porterà a un nuovo aumento dei prezzi della benzina e del diesel. Gli impenni saranno visibili a breve.
Un aumento del prezzo al barile già ci è stato e a breve si riverserà anche sulla vendita nazionale del carburante.