A tartassare gli automobilisti italiani non solo il caro carburante, ma alcune volte anche tentativi di truffa presso le stazioni di rifornimento.
A una situazione già da incubo per gli automobilisti italiani, quella del caro carburanti, che interessa il nostro Paese, da almeno l’inizio dell’anno e che, dopo alcuni periodi in cui sembrava essersi placato, in questo mese di agosto è tornato a farsi sentire prepotentemente sulle spalle dei cittadini che hanno viaggiato molto, specie durante le ferie estive, si aggiungono i tentativi di truffa e imbroglio ai danni degli stessi.
Approfittando di un periodo così difficoltoso in tema di prezzi della benzina, del diesel e di spesa per gli italiani, che per muoversi devono necessariamente utilizzare la macchina, purtroppo esistono distributori di benzina e gestori e benzinai non proprio corretti, che attraverso qualche escamotage si approfittano della fiducia e a volte della distrazione dell’automobilista quando fa rifornimento.
Bisogna certamente chiarire che si tratta di casi isolati e che la maggioranza dei lavoratori del settore opera nella più completa trasparenza e professionalità, personale d’esperienza e corretto. Ma in sostanza che cosa fanno per ingannare l’automobilista ignaro della truffa?
Questi benzinai poco corretti anzi malintenzionati, truccano le colonnine per guadagnare il doppio, se non di più, rispetto alla normalità. Oppure durante l’erogazione viene immessa aria nel serbatoio o ancora, il carburante è allungato e alterato con prodotti che a lungo andare danneggiano il motore, che in alcuni casi riporta danni così gravi, che va sostituito.
Tutto avviene presso la stessa stazione di rifornimento. Dopo l’erogazione del carburante automobilisti e motociclisti, sono costretti a pagare molto di più rispetto a quello che avrebbe dovuto essere il costo di quella quantità di carburante immessa nel serbatoio, anche il 50% in più. Addirittura vengono manomessi i sigilli per alterare il conteggio dei litri erogati.
Naturalmente non tutti se ne accorgono, magari qualcuno non sta nemmeno lì a guardare il monitor e le cifre, ma coloro che lo fanno, subito denunciano il fatto alle Forze dell’Ordine. Alcuni impianti, a seguito di verifiche e accertamenti da parte della Guardia di Finanza sono stati sequestrati e i gestori iscritti nel registro degli indagati. Ma come si fa ad accorgersi di una truffa del genere?
Un modo potrebbe essere tenere d’occhio la lancetta sul contachilometri e tentare di capire se lo spostamento corrisponde poi in effetti a quanto si è richiesto durante l’erogazione. Oppure al massimo si potrebbe azzerare il contachilometri parziale e controllare così se i chilometri percorsi più o meno risultano percorribili con il rifornimento effettuato. Spesso la capacità del serbatoio è riportata tra i dati della macchina sul libretto d’uso e manutenzione.